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’edizione odierna della Gazzetta dello Sport ha parlato delle differenze tra Napoli e Juventus entrambe a punteggio pieno, ma con un modo totalmente diverso di intendere il calcio: “Il Napoli è senz’altro la più appariscente, seducente con il suo gioco rapido, codificato, ammirato dai cultori del genere. Il comando della classifica è rinvigorito dall’analisi delle statistiche. Il possesso palla è ormai un dato talmente clamoroso da non far quasi più testo se non fosse che è tutt’altro che sterile: 74 tiri complessivi – 48 nello specchio – dicono che Mertens e compagni sono il gruppo che va con più frequenza alla conclusione, e segna ormai 3 gol a partita. Frutto anche del baricentro più e un recupero palla quasi esasperato, un gioco di sponde che nessun altro riesce ad avvicinare – si parla di tocchi di prima, che accorciano i tempi di gioco – e oltre 3.600 passaggi. Il Napoli non sembra più aver bisogno di inseguire la perfezione – irraggiungibile – per vincere, però soffre ancora di errori individuali che contro avversari dotati possono essere fatali. Non sempre si potrà risalire come contro l’Atalanta o la Lazio azzoppata dagli infortuni. Da questo punto di vista la Juve è più spietata. La Signora è più enigmatica nel suo gioco, ma resta capace di imbambolare tutti. Ancora nessuno, neanche il Napoli che pure ha mandato in rete 10 giocatori diversi, ha il ventaglio di soluzioni tattiche a disposizione di Allegri”
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