Kalidou Koulibaly, invece, è sembrato sottotono fin dalla prima partita
E’ stata imprecisa fin dall’inizio del campionato, quando in molti ci avrebbero scommesso. La difesa del Napoli formata da Kostas Manolas (acquistato in estate dalla Roma) e da Kalidou Koulibaly avrebbe dovuto fermare chiunque si fosse presentato dalle sue parti ed invece così non è stato. La squadra allenata da Carlo Ancelotti prima e da Gennaro Gattuso poi ha iniziato ad incassare gol e sconfitte; finchè, ad un certo punto, un infortunio ha costretto Koulibaly al riposo forzato con Nikola Maksimovic a prenderne il posto. E proprio con il difensore serbo la retroguardia partenopea ha ripreso stabilità diventando una delle più rocciose.
Ecco quanto scritto dall’edizione odierna della Gazzetta dello Sport:
“L’emergenza che Gattuso ha dovuto gestire dal giorno del suo esordio in panchina, con l’infortunio di Kalidou Koulibaly a metà dicembre, è alle spalle, ormai. La difesa ha sofferto molto ed è stato il reparto che ha avuto più trasformazioni. Il rendimento di Koulibaly, per esempio, è stato al di sotto delle proprie potenzialità sin dalla prima partita. Manolas è stato il punto fermo ed al suo fianco si sono alternati Luperto e Di Lorenzo fino a quando non ha recuperato Maksimovic. E con il serbo l’equilibrio è stato ritrovato. Con lui e Manolas il Napoli è imbattuto, insieme hanno giocato le ultime 5 partite e sono arrivate 4 vittorie (Inter in Coppa Italia, Cagliari, Brescia e Torino in campionato) e un pareggio, contro il Barcellona, nella gara d’andata degli ottavi di Champions League”.
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