Lettera aperta di Gaetano Amato al neo sindaco di Castellammare
Caro Antonio, qualche giorno fa ti scrissi una lettera aperta, pubblicata su facebook (data la conoscenza diretta avrei potuto inviartela in privato, ma come mia abitudine, le cose mi piace farle pubbliche).
I
n quella lettera ti invitavo e mi permettevo di suggerirti di non diventare ostaggio di correnti, di ricatti. E tu mi rassicurasti in privato dicendomi di non fare fede a quello che scriveva certa stampa. E invece, amico mio, è successo in parte proprio quello che diceva quella stampa. Hai formato la tua giunta, hai scelto coloro che insieme a te dovrebbero salvare questa città. A dire il vero, però, a parte qualche nome (ho molto discusso con Andrea Di Martino dopo la sua scelta di uscire da Sel, ma è innegabile che si tratti di un politico capace, anche se non sono d’accordo con lui sulle scelte fatte), il resto a me sembra frutto di spartizione, il nipote di, la moglie di, il segnalato di.
Se questa era la giunta che avevi in mente mi chiedo perché non l’hai presentata subito. Evidentemente non lo era. Evidentemente ti sei dovuto piegare a logiche correntizie.
Ma si può leggere di una dichiarazione di neo assessore che esordisce con : io e mia zia abbiamo la stessa passione per la politica? E aggiungere mi sono candidato a Pompei ma non sono stato eletto. Ora finalmente a Castellammare potrò mettermi all’opera? A Pompei? Non ce n’erano stabiesi in grado? Li dobbiamo importare da Pompei, tra l’altro senza esperienza specifica ma con una unica candidatura e nemmeno eletto? Scelte che hanno portato già parte della tua maggioranza a tirare calci. Con che risultato? Che sarai sul filo del rasoio giorno dopo giorno? Con che tranquillità lavorerai sapendo di essere al centro di un incrocio correntizio, una lotta di potere tra padroni che si sono impossessati delle vite dei loro corregionali?
Non mi piace la scelta che hai fatto, e con onestà e franchezza te lo dico.
Non era di questo che aveva bisogno Castellammare. La cultura l’hai divisa su due assessorati. E perché? Beni culturali da un lato e manifestazioni dall’altro. Ho letto le deleghe di ogni assessore. Avevamo tanti geni che sapevano fare tutte queste cose e nessuno li conosceva? Peccato. Avrebbe potuto essere una occasione davvero unica, e invece si proseguirà secondo logiche e abitudini di vecchia data.
Ma io sono sempre speranzoso. Voglio sempre credere che le cose possano evolversi al meglio, ed è per questo che ti auguro di smentirmi. Sarebbe un piacere ricevere una tua telefonata dove mi dici: hai visto ca nun capisce niente? E sarebbe ancor più un piacere risponderti hai ragione. So ammettere i miei errori. Lo spero, davvero, col cuore, per te, per me, per questa città e per i suoi abitanti che sono davvero sull’orlo della disperazione. Siamo diventati un porto franco. Come quelle terre di nessuno nelle quali ognuno arriva, mette le mani su qualcosa e poi sparisce. Solo che questi non spariscono mai, se non li arrestano.
Ripeto, spero di sbagliarmi, ma credo che saranno mesi molto dolorosi per te e per la città. Ti prego, smentiscimi, non con le parole ma coi fatti.
Un abbraccio fraterno
GAETANO AMATO
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