Giovanni Fumarola, ex attaccante della Juve Stabia, è intervenuto telefonicamente nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese”
Fumarola (ex attaccante Juve Stabia): “Per me la Juve Stabia era tutto”
Giovanni Fumarola, ex attaccante della Juve Stabia e bomber più prolifico nella storia delle Vespe con 63 gol, è intervenuto telefonicamente nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese”. La trasmissione va in onda ogni lunedì dalle ore 20.30 in diretta sulla pagina Facebook “Juve Stabia Live”
Le sue dichiarazioni sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.
“Giocare a Castellammare per me non era giocare in serie D, ma era come giocare in una piazza da serie A. La Juve Stabia dopo il Martina la mia città natale, è stato il secondo amore. Per me la Juve Stabia era tutto, poi nella vostra città ho conosciuto la donna che è diventata mia moglie e allora l’impegno è triplicato, meglio di così non poteva andare.
Dopo lo spareggio a Bari in cui perdemmo con il Potenza all’ultimo secondo dei tempi supplementari al San Nicola di Bari con un gol di Nicola Scarpa e circa diecimila stabiesi sugli spalti, ricordo che a fine campionato ci furono tante richieste da squadre di categoria superiore ma il presidente Abagnale decise di trattenermi per vincere il campionato, che poi vincemmo al mio quinto anno. Purtroppo in quel campionato 1974-75 la vittoria valeva 2 punti. Con le regole attuali avremmo vinto il campionato con 10 punti di vantaggio. Ci tengo a ricordare che nei cinque anni in cui sono stato a Castellammare, dal 1974 al 1979, non abbiamo mai perso in casa tranne una sconfitta a tavolino contro il Gladiator (31 dicembre 1977 a causa di una sassaiola – ndr -).
Potenzialmente potevo fare tre gol a partita. A quei tempi segnavo e mi fermavo ecco perchè ho fatti pochi gol. Ricordo a Paternò venivo da due giornate di squalifica e il mister D’Alessio mi mise in panchina, io parlai con il direttore sportivo chiedendo di giocare, quel giorno scesi in campo e feci una tripletta.
Nella Juve Stabia sarei potuto rimanere molti più anni, dopo aver giocato nel Casarano sarei potuto tornare a Castellammare, invece andai a giocare a Palma Campania e questo è stato un mio grande rammarico. Ricordo con affetto i compianti De Simone e capitan Lusuardi, davvero due grandissime persone. Noi oltre ad essere una grande squadra in quegli anni eravamo grandi uomini.
Nella stagione 1976-77 ci fu un lungo testa a testa con la Pro Cavese che noi battemmo nettamente 2-0 a Castellammare con un mio gol. Fu decisiva però l’ultima gara a Potenza. Il nostro portiere Elefante prese gol addirittura da centrocampo. Ma dopo quella papera del nostro portiere – continua Fumarola – noi non avemmo mai la forza di reagire e fallimmo quel giorno.
Il coraggio durante la mia carriera non è mai mancato, ricordo una sfida contro l’Akragas quando vennero i tifosi Agrigentini sotto l’albergo, il mister impaurito chiese a tutti di non uscire, ma i tifosi urlavano il mio nome, allora decisi di scendere giù e loro mi chiesero simpaticamente di non segnare e poi andarono via.
Il calcio di oggi è molto diverso da quello in cui giocavo io, i calciatori di oggi sono fenomeni però se dovessi trovare uno che per caratteristiche è simile a me allora direi Torres e Drogba. Mio figlio Angelo, il più grande di età, assomigliava a Van Basten. Molti lo dicevano. Doveva venire anche a Castellammare a giocare nella Juve Stabia. Ma per sfortuna si fece male, si ruppe il tendine. Ora fa il procuratore. Ha diversi calciatori anche in Serie A. Tra di essi i fratelli Ercolano, entrambi di Castellammare. Emanuel Ercolano alla Sampdoria e Lorenzo Ercolano alla Spal. Due promesse stabiesi di cui sentirete moltissimo parlare nei prossimi anni.
Ricordo una gara a Modica nel 1979 nell’anno della promozione in C2. A una decina di minuti dalla fine sbagliai un gol di testa che sembrava quasi fatto. Guardai i miei compagni di squadra che erano tutti affranti per quell’errore. Dopo una decina di minuti, allo scadere del match Iancarelli mi fece un cross perfetto e io la misi dentro facendo un gran gol. Pensai meno male, altrimenti come avrei fatto a tornare a Castellammare?
Ora c’è mio nipote che gioca nel Venezia ed è potenzialmente più forte del nonno. Presto sentirete parlare di un nuovo Fumarola che farà tanti gol come il nonno.
Attualmente sono il calciatore più prolifico della storia della Juve Stabia, spero che un domani il mio record venga superato per la gioia dei tifosi stabiesi. Ricordo con affetto le parole del mister D’Alessio, che un giorno mi disse che a Castellammare è difficilissimo restare 5 anni. Io ci sono riuscito e dai tifosi non ho mai ricevuto una contestazione o un semplice fischio”.
a cura di Natale Giusti
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