Fridays for Future Campania, studenti in piazza per ambiente e clima: “Basta biocidio e affari con la Camorra”
Gli studenti delle scuole della Regione Campania scendono in piazza, insieme a quelli di tutta Italia, per sensibilizzare cittadini e istituzioni ai problemi dell’ambiente.
A partire dalle prime ore di questa mattina, in oltre 150 città italiane si stanno svolgendo manifestazioni sul tema. Si tratta del terzo sciopero globale (dopo quelli del 15 marzo e del 24 maggio). Gli studenti campani si sono dichiarati molto sensibili all’argomento, considerando che la questione ambientale riguarda molto da vicino il nostro territorio: “L’effetti di anni di gestione scellerata e il patto di ferro fra malaffare e politica nel nostro paese hanno un’immagine chiara nella nostra Regione, conosciuta a tutti: il biocidio.” spiegano attraverso una nota i rappresentanti dell’Unione degli Studenti della Campania.
“Ormai la nota a tutti compravendita di rifiuti da parte della camorra, tramite un giro di mazzette alle istituzioni e i bene placido degli imprenditori/agricoltori che non volevano spendere soldi per smaltire legalmente quei rifiuti, sembra essere stata pacificata da anni di retorica da parte dell’amministrazione Regionale sulla questione.
“L’inchiesta Bloody Money un paio di anni fa smascherò nuovamente l’intreccio fra politica e camorra nell’interramento dei rifiuti, con un convolgimento diretto della famiglia De Luca stessa (il governatore della Regione Campania dal 2015) ma tutto è stato buttato sotto il tappeto.” ricordano gli studenti.
“Contemporaneamente si consuma da anni l’inquinamento strutturale della nostra regione con sversamenti illegali in fiumi e laghi, oltre all’incenerimento degli stessi tramite l’inceneritore di Acerra.
Dopo anni di battaglie da parte degli abitanti del triangolo della morte Acerra-Nola-Marigliano (dove c’è un tasso di tumori ben alto sopra la media), la risposta da parte delle istituzioni è arrivata in un modo del tutto parziale: l’inceneritore (che brucia 9000 tonnellate di rifiuti al giorno) rimarrà chiuso per 45 giorni.
L’effetto di questa chiusura senza un piano di rinconversione dello smaltimento stesso, significherà 100mila tonnellate da smaltire e che apriranno la crisi dei rifiuti più tragica degli ultimi 10 anni.
“Mentre tanti oggi salgono sul carro dell’ambientalismo, in Campania si consuma ancora il disinteresse per un ripensamento reale dello smaltimento dei rifiuti, forse per degli interessi puramente economici.”
Gli studenti poi si rivolgono direttamente a Vincenzo De Luca e Fulvio Bonavitacola: “Chiediamo subito interventi concreti per superare lo smaltimento di rifiuti tramite gli inceneritori, un assunzione di responsabilità nella lotta al sodalizio fra camorra e politica, risposte concrete subito sulla crisi dei rifiuti: non basta spedire tonnellate di immondizia in un altro punto del continente,ma bisogna intervenire subito sullo smaltimento a monte.”
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