C
ome ogni anno, stanotte è ripresa la processione di “Fratiell e Suriell” che per dodici notti, culminanti con l’8 dicembre, giorno in cui si festeggia l’Immacolata Concezione, accompagneranno le notti della città portando avanti una tradizione vecchia di secoli.
L’origine della processione, ancora difficile da stabilire con precisione, si fa risalire al ‘700, e sono due le versioni che si conoscono riguardanti lo straordinario evento.
Entrambe parlano di una notte terribile,quando un gruppo di marinai fu sorpreso da una tempesta e soltanto uno riuscì a tornare a terra sano e salvo.
Nella prima versione, questo marinaio, durante quella notte infernale, stremato e impaurito, si aggrappò all’unica cosa che gli restava, la fede.
A gran voce pregò la vergine Maria di salvarlo e all’improvviso gli si spalancò davanti una grande finestra luminosa, da cui proveniva un canto celestiale. All’interno di quella finestra si stagliò la sagoma della Vergine Maria che vigliò su di lui fino a che il povero pescatore non si ritrovò, esanime, al sicuro sulla spiaggia della città.
Quando donne, bambini, familiari e amici lo accorsero lui raccontò loro l’avventura che aveva passato e li invitò a pregare con lui il Rosario davanti a un grande falò.
Nella seconda versione invece, furono le moglie dei marinai ad accendere sulla riva tanti falò e ad invocare l’aiuto della Madonna affinché i loro consorti tornassero a casa sani e salvi. Le loro preghiere furono ascoltate, infatti dopo 12 notti, i marinai riuscirono a tornare incolumi dalle loro amate.
A di spetto di quale delle due versioni sia quella corretta, è da questa leggenda che ha avuto inizio la tradizione, non solo di Fratiell e Suriell ma anche quella di accendere enormi falò la notte del 7 dicembre, inattesa dell’arrivo dell’Immacolata concezione.
Lascia un commento