Il candidato della destra repubblicana François Fillon, accusato di impieghi fittizi per moglie e figli, raduna migliaia di persone a Parigi e annuncia: «Vado avanti, la gente è con me». Intanto stasera i leader di Francia, Italia, Germania e Spagna saranno a Versailles per un vertice ma, come spiega Stefano Stefanini, «non saranno tanto le riunioni quanto le elezioni in arrivo a determinare il futuro dell’Ue» ed il presidente francese François Hollande, nell’intervista a Marco Zatterin, ha già espresso il suo parere sul futuro dell’Europa e spiega che «l’Unione deve andare a più velocità oppure sarà la fine» ed afferma che il rilancio della Ue può partire dal summit di Roma per i 60 anni dei Trattati, in particolare «dalla Difesa»
Fillon, prova di forza in piazza: “Vado avanti, la gente è con me”
In migliaia per il candidato della destra: nessuno può dirmi cosa fare. Oggi vertice dei Repubblicani. Juppé pronto a sfilarsi dalla corsa
I
eri, nel centro-destra sono continuate le trattative per organizzare una possibile «uscita di scena dignitosa» di Fillon. Lui, che conquistò l’investitura nelle primarie, non ci sta. «Non mi ritiro. Ogni altra candidatura improvvisata condurrebbe al fallimento del centrodestra», avverte. Per i neogollisti la situazione non appare brillante nemmeno nell’attuale configurazione. Secondo un ultimo sondaggio Sofres per «Le Figaro», Fillon crolla al 17% delle intenzioni di voto al primo turno del 23 aprile. Il leader di En Marche, Emmanuel Macron, è al 25% a un punto da Marine Le Pen (26%). Il sondaggio esamina pure l’ipotesi della candidatura di Juppé al posto di Fillon: passerebbe al ballottaggio con il 24,5% dietro a Le Pen (27%), eliminato Macron con il 20%. Scaricato da duecento alleati, addirittura dal direttore della sua campagna elettorale Patrick Stefanini, dopo la convocazione dai giudici il 15 marzo, Fillon è comunque riuscito nella scommessa di riempire la Place du Trocadéro. «Erano duecentomila», esulta in tv. «Non più di 40.000», dice la questura.
Dal palco lui ha fatto subito mea culpa. «Vi devo delle scuse, anche quelle di dover difendere me stesso e mia moglie mentre l’essenziale è difendere il nostro Paese». Tutto intorno migliaia di bandiere bleu-blanc-rouge distribuite gratis a chiunque accedesse alla piazza presidiata dalla Gendarmerie. Nell’incessante apri e chiudi degli ombrelli, la folla – tantissimi i militanti della Manif Pour tous, le associazioni anti-nozze gay – lo osanna mentre lui cita i grandi della Patria, Camus, Voltaire, il Gavroche dei Miserabili che si «rialza sempre». Travolto dall’acquazzone arringa la folla: «Un giorno la giustizia mi riconoscerà innocente e allora i miei accusatori proveranno vergogna, ma sarà troppo tardi».
Poi chiede a tutti di andare avanti, come gli ha chiesto anche la moglie Penelope, al suo fianco, e che ha parlato per la prima volta in un’intervista al Journal du Dimanche. Lavorava realmente in cambio dello stipendio da assistente parlamentare che le passava il marito? «Mi occupavo della corrispondenza insieme con la segretaria, preparavo per lui appunti e schede. Gli facevo anche una specie di rassegna stampa». E intanto su Place de la République andava in scena un’altra manifestazione, con migliaia di militanti schierati in contro Fillon.
vivicentro.it/poitica
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lastampa/Fillon, prova di forza in piazza: “Vado avanti, la gente è con me” PAOLO LEVI – PARIGI
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