Francesco Emilio Borrelli ha incontrato la redazione per parlare di temi caldi: lo spazio della questione ambientale nell’amministrazione, la nascita di una sezione dei Verdi a Torre Annunziata, la sanità campana e il bisogno che i cittadini denuncino: “necessari amministratori che lavorino l’interesse pubblico”.
Francesco E. Borrelli: “la politica diventi esemplare per i cittadini”
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rancesco Emilio Borrelli, Consigliere Regionale della Campania, ha accettato di incontrare la nostra redazione per un’intervista esclusiva sui temi dell’ambiente, della sanità e del ruolo della politica in Campania. Si tratta di argomenti politici, ma che interessano soprattutto il vivere civile e toccano tutti i cittadini, perché ordine e grado, quando si tratta di cittadinanza, non esistono.
Per quanto riguarda i temi di ambiente e politica, Francesco Emilio Borrelli ha le idee chiare:
L’ambiente non fa tendenza, non porta voti e non porta soldi, se non in modo criminale. Per questo, non è considerato un core business della politica, almeno a livello locale. Quando siamo entrati in Consiglio Regionale, cinque anni fa, la Regione Campania aveva in programma la realizzazione di numerosi inceneritori, secondo il progetto di Caldoro. Ciò senza l’implementazione della raccolta differenziata, che era sotto il 35% e ci caratterizzava come l’ultima regione in Italia. Abbiamo condotto una battaglia affinché non fossero realizzati nuovi inceneritori e affinché arrivasse un input per la raccolta differenziata. Anche se oggi non abbiamo ancora raggiunto il massimo dei risultati, la Campania ha superato regioni come la Toscana e la Liguria ed è la prima nel sud Italia per l’operazione di raccolta differenziata con una percentuale del 53%. Il business dell’immondizia è incentivato dalle organizzazioni criminali, ma poggia anche le basi su un senso di inciviltà e indifferenza abbastanza diffuso. C’è una grande lacuna culturale. Quella di trascurare il proprio territorio è una scelta, ed è una scelta cosciente.
Al tempo, la scelta era tra la realizzazione di nuovi inceneritori e la realizzazione di siti di compostaggio.
I siti di compostaggio riducono i profitti della camorra e spesso i nostri concittadini vi si oppongono. È per questo che va fatto comprendere che non possiamo più pagare per chi non fa la raccolta differenziata. Neanche il governo centrale ha costruito sistemi virtuosi. È per questo che, prima o poi, il nostro territorio conoscerà una desertificazione. E saremo costretti ad andarcene.
Il tema ambientale è sempre stato caldo, ma lo è particolarmente nelle zone attraversate dal fiume Sarno. Tra esse, il comune di Torre Annunziata, in cui presto, ad opera dei cittadini, sorgerà una sezione di Europa Verde. Francesco Emilio Borrelli afferma:
Europa Verde in Italia ha sempre avuto un numero limitato di voti. Molti cittadini hanno ritenuto che il problema della difesa ambientale fosse secondario. Invece è prioritario, perché migliora la qualità della vita e crea posti di lavoro. Torre Annunziata è il comune in cui ha lavorato Siani e con cui ha pagato con la vita la lotta alla camorra. Tuttavia, abbiamo sempre avuto difficoltà ad attecchire in quel territorio, poiché ha una situazione politica molto delicata. Vivere nella legalità ha un costo politico. Significa rinunciare a qualcosa, per tutti noi. Non è gratis. La politica per bene viene da chi rispetta le regole: ciò è un modo per permettere la meritocrazia.
Ma è forse la natura della politica, troppo staccata dalla vita di tutti i giorni, a creare sfiducia nei cittadini. Borrelli si preoccupa di mostrare la quotidianità, soprattutto nei suoi illeciti.
Penso che metterci la faccia non possa che fare bene. Il problema non è chi denuncia, è un’idea distorta, questa. Sono i delinquenti quelli da incolpare per le immagini che provengono dalle inchieste. Una battaglia non si può condurre di nascosto. Ho scelto di restare a vivere nella mia terra, laddove altri hanno scelto di andarsene. Io lotto per creare condizioni di vita migliori. Ero cosciente che la mia battaglia sui parcheggiatori abusivi fosse difficile: questo perché c’è un grande consenso sociale intorno alla criminalità. Mi arrivano segnalazioni anonime anche se riguardano solo delle buche. I cittadini sono impauriti. Io faccio vedere tutto. –
Per quanto riguarda la linea di De Luca, è sempre stata di difesa della Regione. De Luca ha sempre sottolineato le difficoltà e lo svantaggio della Regione Campania rispetto alle altre.
Penso che la Campania abbia dato un esempio. Diciamo come stanno le cose: un metodo di De Luca che approvo a prescindere dai risultati è l’assunzione delle responsabilità delle sue scelte. Sia che si tratti di chiudere tutto o di aprire, se ne assume la responsabilità: è la politica che ha il coraggio dell’impopolarità. Non si cerca il consenso del popolo, ma si cerca il miglioramento generale, con tutti i rischi che comporta. Che siamo la regione col maggior numero di vaccini e col minor numero i morti nel rapporto tra popolazione e deceduti, è merito di questa governance. Così come è colpa della stessa se gli ospedali sono in crisi e ci sono problemi nella gestione sanitaria. Dobbiamo recuperare 12 anni di ingiusti massacri.
Per quanto riguarda gli attacchi mediatici che hanno coinvolto la Regione Campania, Francesco E. Borrelli afferma:
Se l’attacco mediatico diviene pretestuoso è una cosa, altra cosa è se si fa cronaca, ad esempio, dall’interno di un reparto. Quella è cronaca. In alcuni casi sono veri e propri attacchi, ma non in tutti. Altre regioni non sono state attaccate dalle tv nazionali per ciò che è successo sui loro territori. Questo perché c’è la volontà imprenditoriale di non dar merito a una regione per non fermare il flusso del turismo sanitario dal sud al nord.
Posizione di guida o forme di affiancamento ai cittadini? Il politico italiano di oggi deve scegliere che posizione assumere. Secondo Borrelli:
Il politico deve essere entrambe le cose. Il tema è questo: la classe politica che abbiamo è anche quella che si è costruita col passare dei decenni. Se abbiamo cattivi politici è perché li eleggiamo. Per migliorare la classe politica bisogna avere la volontà di non ragionare di piccoli piaceri personali, ma di interesse collettivo. Negli ultimi decenni ha prevalso l’egoismo. Speriamo che nei prossimi prevalga quello collettivo, che è prepolitico. Ci vogliono amministratori che lavorino per costruire l’interesse pubblico, che ascoltino i cittadini, che gli rispondano. Le persone si rivolgono a me in modo costante e continuo perché non mi allontano e sono facilmente raggiungibile.
È quello che auspica o crede che succederà?
Lo auspico, non so se succederà. Dipende da chi saranno i prossimi amministratori e la scelta è dei cittadini. Non si può ragionare con la deresponsabilizzazione. Non si può scegliere di non votare: è tempo di rimboccarsi le maniche ed essere esemplari. Auspico una politica che dia l’esempio e che sia esemplare e mi auguro una modifica del sistema giudiziario, con la certezza della pena. Un vero avvicinamento alla politica, più che un riavvicinamento. Ci sono esponenti politici che da trent’anni vengono eletti nonostante ci si lamenti del fatto che non lavorino bene. E lo status quo non cambia mai.
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