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FOTO ViViCentro – La tomba del principe liberto: sensazionale ritrovamento a Pompei

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urante le attività di scavo connesse alla ristrutturazione degli edifici demaniali nell’area San Paolino (nei pressi di Porta Stabia, uno degli accessi alla città) è stata scoperta una tomba monumentale in marmo con la più lunga epigrafe funeraria finora ritrovata. L’iscrizione lunga ben 4 metri e con sette registri narrativi, pur non recando il nome del defunto, ne riporta in maniera dettagliata le tappe fondamentali della vita: (acquisizione della toga virile e nozze) e la descrizione delle attività munifiche che accompagnavano tali eventi (banchetti, organizzazione di giochi gladiatori e combattimenti con belve feroci). Nell’area sono state ritrovate anche tracce del passaggio di una carovana al di sopra dello strato di oltre due metri di lapillo che copriva quella porzione della città, da porsi in relazione con alcuni scheletri ritrovati a una quota più alta rispetto ai piani di frequentazione romani. La conferenza stampa del Direttore Generale Massimo Osanna, alla quale la nostra redazione ha preso parte, ha chiarito alcuni dubbi sulla figura del defunto, sul monumento ritrovato e sugli eventuali collegamenti con gli altri monumenti ritrovati in precedenza. In primis, il dg ha annunciato che la scoperta del monumento è una delle più importanti degli ultimi decenni, inoltre ha chiarito che gli eventi presenti nell’epigrafe ritrovata, sono rappresentati nel bassorilievo marmoreo ritrovato tempo fa e conservato nel Museo Archeologico di Napoli, di conseguenza c’è uno stretto rapporto tra i due monumenti. I segni del passaggio della carovana, invece, potrebbero essere le prove della fuga dei pompeiani durante l’eruzione del Vesuvio. Passando alla tomba e al defunto, egli si trattava di Alleius Nigidius Maius, uno degli uomini di maggior rilievo del tempo nella cittadina mariana. Egli si occupava di giochi gladiatori e di venatories (combattimenti con belve feroci). Proprio per questo, per celebrare eventi importanti come l’acquisizione della toga o le nozze, organizzò grandi banchetti con tutto il popolo ed enormi combattimenti con bestie feroci provenienti dall’Africa. La sua grandezza era talmente tanta che i pompeiani lo definirono princeps coloniae, nonostante fosse nato da due liberti. La sua morte, che prima di questa scoperta era collocata nell’anno dell’eruzione, ora viene collocata nel 78 d.c. ossia un anno prima dell’eruzione del Vesuvio. Questo è un dato importante che dimostra anche il perchè la sua magnifica tomba in marmo si sia conservata cosi bene. La tomba, infatti, era pressochè di nuova costruzione nel momento dell’eruzione. Ecco le foto dello straordinario ritrovamento.

dal nostro inviato Salvatore Sorrentino


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