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Castellammare di Stabia

Forze politiche trasversali unite sul Ponte. Investire al Sud creando sviluppo e lavoro

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orze politiche trasversali unite sul Ponte

Il sen. Marco Siclari della Regione Calabria, appartenente al Gruppo FIBP-UDC, ha messo insieme, in un unico manifesto, tutta la politica meridionalista, da Forza Italia al PD, da Fratelli d’Italia, a Italia Viva e alla Lega e persino un deputato del M5S, con anche una decina di esperti, i vice presidente delle Regioni Sicilia e Calabria, le associazioni professionali e di categoria, stretti intorno all’unico grande progetto “il Ponte sullo Stretto” che consentirebbe mobilità di merci e passeggeri e un grande rilancio turistico e occupazionale a Calabria e Sicilia.

«Il medioevale “ferry botte” non lo vogliamo piùsi legge in un post su Fbpretendiamo di essere cittadini europei“.

PARTECIPANO:

SEN. SIGLARI (RI.) – SEN. VONO (I.V.) – SEN. DRAGO (F.D.I) – SEN. GlAMMANCO (RI.) – SEN. MAGORNO (I.V.) – SEN. PAPATHEU (RI.) – SEN. SUDANO (I.V.) – ON. SCOMA (I.V.) – ON. SIRACUSANO (RI) – ON. BRUNO BOSSIO (P.D.) – ON. CANNIZZARO (RI.) – ON. NAVARRA (P.D.) – ON. FURGIUELE (LEGA) – ON. GERMANA (LEGA) – BUCALO (F.D.I) – ON. TRIZZINO (M5S) – ON. PRESTIGIACOMO (RI.) – ON. OCCHIUTO (RI.) – REGIONE CALABRIA PRESIDENTE FACENTE FUNZIONI NINO SPIRLÌ – REGIONE SICILIANA VICEGOVERNATORE GAETANO ARMAO – AMMINISTRATORI: REPACI (PRESIDENTE ASSOCIAZIONE SINDACI AREA DELLO STRETTO) – RICHICHI (SINDACO VILLA SANGIOVANNI) – ESPERTI: PROF. PIETRO BUSETTA – PROF. ENZO SIVIERO – PROF. FRANCESCA MORACI – PROF. FABIO BRANCALEONI – ING. GIOVANNI MOLLICA – PROF. ALBERTO PRESTININZI – PROF.ERCOLE INCALZA – PRES. FEDERALBERGHI CALABRIA: FABRIZIO D’AGOSTINO – PRES. ORDINI PROFESSIONALI ARCHITETTI (R.C.):ARCH. SALVATORE VERMIGLIO – PRES. ORDINE PROFESSIONALE INGEGNERI (R.C.): ING. DOMENICO CONDELLI – PRES. CAMERA DI COMMERCIO: NINNI TRAMONTANA – PRES. CONFINDUSTRIA: ING. DOMENICO VECCHIO – PRES. UNINDUSTRIA CALABRIA: ALDO FERRARA – PRES. RETE CIVICA PER LE INFRASTR. NEL MEZZOGIORNO: FERNANDO RIZZO – PRES. ORDINE ARCHITETTI (ME): ARCH.PINO FALZEA – PRES. ORDINE PROFESSIONALE INGEGNERI (ME): ING. FRANCESCO TRIOLO.

Gli esponenti sopra indicati si sono riuniti presso il palazzo del Comune di Villa San Giovanni e hanno convenuto di stipulare un documento da presentare al Governo, con il quale ognuno si impegna a fare la propria parte in nome di qualcosa che potrebbe cambiare le sorti non solo dello Stivale. Questo evento “Progetti per il sud e ponte sullo Stretto” ha destato infatti l’interesse di diversi partiti.

Al termine dell’incontro il Presidente Spirlì della Regione Calabria e i Parlamentari presenti hanno firmato il documento congiunto “Patto del ponte” che sarà consegnato al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi e ai Ministri alle Infrastrutture e per il Sud, Enrico Giovannini e Maria Rosaria Carfagna, per chiedere la realizzazione del ponte.

Un altro incontro si terrà oggi 7 maggio alle ore 16 nella sede del CAS di Messina

“Ponte sullo Stretto: è tempo che la telenovela finisca” è anche il tema dell’incontro che si terrà alle 16 di oggi, 7 maggio, nella sede del Consorzio Autostrade Siciliane di contrada Scoppo a Messina. All’incontro parteciperanno il viceministro delle Infrastrutture Alessandro Morelli, i presidenti della Regione Siciliana Nello Musumeci e della Regione Calabria Antonino Spirlì, gli assessori regionali alle Infrastrutture di Sicilia e Calabria, Marco Falcone e Mimma Catalfamo.

ALCUNI ASPETTI DELLA VICISSITUDINE DEL PONTE SULLO STRETTO

La disputa per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina si trascina da decenni. Ancora oggi però prevalgono posizioni a prescindere e forse anche interessi dissimulati di evidente carattere ideologico se non anche economici di altre Regioni e persino dichiarazioni infelici, quali, che è il “ponte delle due cosche”, assimilando rispettivamente la costa calabrese reggina e quella siciliana messinese, alla ndrangeta e a cosa-nostra, così implicitamente oltraggiando tutti i calabresi e siciliani, nonché, appalesando implicitamente che lo Stato e le sue Istituzioni, Magistratura e Forze dell’Ordine in prima fila, sarebbero quasi inutili e impotenti per fare fronte agli appetiti della criminalità organizzata nel caso si realizzasse quest’opera.

I Calabresi e Siciliani si è anche stati turlupinati negli anni con illusorie promesse da parte dei vari Governi e Parlamenti che da quasi un ventennio hanno in alternativa assicurato investimenti al Sud che di fatto non si sono visti. Un esempio ricavato da informazioni sulla Rete: Nell’ottobre 2005, con il progetto di “campata unica”, durante il Governo Berlusconi, l’Associazione Temporanea di Imprese Eurolink S.C.p.A., capeggiata da Impregilo, vinse la gara d’appalto come contraente generale per la costruzione del ponte con un’offerta di 3,88 miliardi di euro per realizzarlo. Il 23 dicembre 2009 sarebbe stata la data ufficiale di inizio dei lavori per la costruzione del Ponte. Il primo cantiere riguardava la deviazione della linea ferroviaria tirrenica in corrispondenza di Cannitello, a Villa San Giovanni, spostamento necessario per la costruzione della torre del ponte, del lato Calabria. Questo primo lavoro ha avuto un valore di circa 26 milioni di euro e rappresentava, inoltre, la prima fase del più ampio progetto di spostamento a monte della linea ferroviaria Battipaglia-Reggio Calabria. I lavori, affidati ad Eurolink riguardavano nella prima fase le attività preliminari relative all’autorizzazione per l’occupazione delle aree, alle attività di bonifica da ordigni bellici, alla messa in sicurezza e disboscamento dell’area di cantiere.

I lavori durarono tre anni, ma tutto si è fermato con il subentro del Governo Monti il cui Ministro dell’Ambiente Corrado Clini (tecnico, dirigente pubblico italiano) disse “Non esiste l’intenzione di riaprire le procedure per il Ponte sullo stretto di Messina” e contemporaneamente il medesimo Governo Monti, coincidenza vuole, stanziò i soldi per pagare le varie penali.

Tuttavia una parte di soldi per il Ponte erano già stati stanziati (ma sarebbe più esatto dire per il collegamento superveloce Reggio-Messina-Catania-Palermo). Ma invece che essere utilizzati per le infrastrutture nell’Isola, quali strade, ferrovie, porti, svincoli, fognature, ecc. come declamato e assicurato da tutti i trasversali esponenti di Governo e del Palamento, sarebbero stati al contrario dirottati nella Penisola “… 1 miliardo e 300 milioni già stanziati, approvati e accantonati dal Cipe) furono utilizzati: 300 milioni dal ministero Tremonti (vicepresidente di Forza Italia) nel 2009 per finanziare la perdita dell’ICI. 1 miliardo il governo Monti lo utilizzò nel gennaio 2012 per la 3^ Tav dei Giovi Genova Milano Rotterdam. Ma di questi nel luglio 2013 il governo Letta (noto esponente PD) ne destinò 500 milioni per i progetti della tav Napoli Bari …”.

LA SITUAZIONE ECONOMICO OCCUPAZIONALE AL SUD

La pandemia ha solo accentuato un’economia al Sud da sempre traballante. E Tranne per chi è garantito a fine mese dall’occupazione pubblica, nello Stato, Istituzioni, Regioni, Enti e Comuni, la vita lecita per gli altri cittadini ha continuato ad essere sinonimo di “bisogno”, in quanto il lavoro privato, operoso e produttivo rimane tutt’ora incerto, sicché di contro impera incontrastato il clientelismo di ogni genere e tipo, il voto di scambio sociale  e anche, come si legge nei comunicati delle Forze dell’Ordine, le mafie si assurgono a gestori sociali ed economici dei territori che controllano, assicurando impiego e reddito illecito o anche mistificato legale.

INVESTIRE AL SUD CREANDO SVILUPPO E LAVORO

Senza investimenti pubblici concreti e anche celeri per: ponti, ferrovie, doppio binario, autostrade, strade, svincoli, porticcioli, digitale, fognature, depuratori consortili o comunali e altro analogo e necessario per una civiltà moderna, non ci potrà essere sviluppo e occupazione stabile nel privato, quindi indipendenza da endemici deviati condizionamenti pubblico-politici-giuridici-burocratici-elettorali e parallelamente anche da imposizioni criminali, come pure non ci si potrà risollevare dal debito pubblico e dalla pesante tassazione.

Adduso Sebastiano

(tutte le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)

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