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busi sessuali,vessazioni, punizioni e tanto altro erano all’ordine del giorno nella comunità “Forteto” – Rodolfo Fiesoli l’ideatore del sistema che accoglieva, nonostante una prima denuncia per abusi vecchia di decine di anni, i minori (problematici, disagiati, tolti alle famiglie) che gli venivano affidati dal Tribunale di Firenze.
Dopo la scarcerazione di Fiesoli le vittime hanno iniziato una protesta su Facebook immortalandosi con foto mentre tengono in mano un cartello contro questa decisione ingiusta. “Sono vittima del sistema Forteto-Fiesoli e vittima della (in)giustizia italiana” si legge. Iris, Debora, Emanuele, Lara, Lidia, Marika e Sergio non ci stanno e la loro protesta fa il giro del web… come è giusto che sia!
Ingiusta perché comunque aldilà di cavilli giudiziari e revisioni del processo di Cassazione, secondo loro Rodolfo Fiesoli doveva rimanere in carcere dopo la condanna. Subito si è mossa la macchina della solidarietà con persone comuni che si sono fatte immortalare in foto sui social allo slogan di “io sto con le vittime del Forteto” a cui hanno aderito anche alcuni politici e parlamentari.
Sergio Pietralcito, Presidente dell’Associazione Vittime del Forteto, posta le loro foto ed i commenti piovono, tutti di sdegno, di incredulità, di solidarietà verso le vittime di Rodolfo Fiesoli & Co.
Nel contempo il Presidente della commissione d’inchiesta-bis regionale, Paolo Bambagioni, chiede di nuovo al Governo il commissariamento della cooperativa poiché, dichiara, alcuni complici di Rodolfo Fiesoli sono ancora all’interno in posizioni dominanti e continuano ad intimidire le vittime che ancora vi lavorano e che hanno testimoniato in Tribunale quanto subito nella setta-Forteto.
Dal canto mio “Io sto con le vittime del Forteto” e spero che a breve qualcosa venga fatto per ridare respiro, dignità e giustizia alle vittime di Rodolfo Fiesoli.
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