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FOCUS – Juve Stabia, un passato che ritorna

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 Juve Stabia, un passato che ritorna

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i dice che nella vita ogni persona, in qualsiasi ambito, sia destinata a diventare un “ex”. Un ex fidanzato/a, un ex amico/a, un ex dipendete ecc: è inevitabile che un rapporto prima o poi finisca.

Nella sfida di stasera al Pinto la Juve Stabia si troverà di fronte una ampia fetta del suo passato; calciatori, ma non solo, che hanno rappresentato e vissuto momenti importanti della storia gialloblù. In fase di costruzione del proprio organico, i falchetti, hanno infatti puntato forte su tanti ex gialloblù.

Si parte dalla retroguardia. La porta dei rossoblù è infatti difesa da Danilo Russo. Il portiere, tra l’altro stabiese di nascita, ha indossato la casacca delle vespe due stagioni fa, collezionando 37 presenze. Dopo un girone di andata da incorniciare, Russo fu uno degli elementi che più di tutti accusò il calo della squadra, rischiando anche di perdere i guantoni da titolare a vantaggio di Bacci. Dopo l’esperienza nella sua Castellammare, il passaggio al Venezia e poi l’approdo a Caserta, dove ha già mostrato ottimi interventi.

Sempre in difesa, spicca il nome di Antonio Zito. Il terzino mancino è stato uno degli elementi maggiormente incisivi nelle prime due, e più esaltanti, stagioni di Serie B. Negli anni 2011/12 e 2012/13. Sull’out sinistro, il numero 3 era un treno, al pari di Baldanzeddu sul lato opposto; per lui 45 presenze ed addirittura cinque reti nei due anni di cadetteria gialloblù. Il suo apporto assunse ancor più valore alla luce delle deludenti prestazioni del suo erede, lo stabiese Vitale, che fece rimpiangere il suo predecessore.

L’ex più atteso, e senza dubbio in passato più amato, è però Gigi Castaldo. L’ariete napoletano si è affacciato al calcio che conta proprio con la maglia della Juve Stabia, con cui ha conquistato la vittoria del campionato di Serie D e la Coppa Italia di categoria. Per il giovane Castaldo, quattro anni alla Juve Stabia, dal 2003 al 2007, conditi da giocate straordinarie e da 36 gol (solo in campionato) che ne fanno il miglior marcatore della storia stabiese. Un amore, che aveva resistito anche al richiamo della Serie A, terminato bruscamente con la cessione al Benevento ed i successivi anni a Nocera ed Avellino. Una storia che poteva riprendere pochi mesi fa, quando Polito aveva messo nel mirino Castaldo che, al pari di Mezavilla, sarebbe stato per le Vespe calciatore bandiera. L’attaccante ha preferito però la proposta della Casertana ed una nuova tappa del suo personale tour campano.

Gli ex non terminano in campo. Sulla panchina dei falchetti siede infatti Gaetano Fontana. L’ex centrocampista dell’era Fiore è stato anche allenatore della Juve Stabia, nella stagione 2016/17. Per Fontana un inizio da applausi, arricchito da risultati e dal gioco più divertente della categoria. Dopo la sosta invernale, il crollo, con l’inevitabile esonero all’indomani della sconfitta con la Paganese.

Difficile ipotizzare se i tre ex stabiesi stasera possano essere in campo, alla luce del turn over che Caserta e Fontana vareranno. La certezza è che la Juve Stabia, per puntare ad un futuro vincente anche in Coppa Italia, dovrà guardare negli occhi e superare buona parte del proprio passato che ritorna.

Raffaele Izzo


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