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gol da attaccante di razza di Paponi? I miracoli di Branduani? La fantasia del Conte Max? Le scorribande di Canotto? Il dominio fisico di Troest? Il tempismo di Mezavilla? Quale è stato l’uomo decisivo, con le proprie qualità, nella cavalcata verso la B della Juve Stabia? Probabilmente una risposta unica, e che escluda tutte le altre, non esiste ma accanto ai totem appena richiamati si affianca un protagonista inaspettato, ma messosi progressivamente in luce: Giacomo Calò.
Il giovane talento della Juve Stabia, dopo un anno di apprendistato, condito da tanti insegnamenti e lezioni in allenamento ma poche presenze in partite ufficiali, si è conquistato con pieno merito il posto di inamovibile nel disegno tattico di Fabio Caserta. Il fulcro intorno al quale l’intera squadra ha ruotato: una scelta, da parte di tutto l’universo gialloblu, di puntare su Calò, che ha radici lontane.
All’indomani della sconfitta (senza perdere, con due pareggi) nella doppia sfida playoff con la Reggiana del 2018, il D.S. gialloblu Ciro Polito ai nostri microfoni aveva anticipato quale obiettivo della successiva stagione la valorizzazione ed esplosione di Calò, tanto forte quanto non consapevole delle sue qualità immense.
Detto – fatto: a partire dai primi giorni di ritiro a Fiuggi, Fabio Caserta ha posto Jack al centro del villaggio stabiese, rendendolo in poche settimane il piccolo genio della lampada della Juve Stabia. Quella lampada comprata l’anno precedente dalla bottega sampdoriana, grazie all’intuizione del Direttore Sportivo stabiese, è diventata un pezzo unico. Caserta, strofinandola ed eliminando la polvere di una stagione con poco spazio in campo, ha liberato dalla lampada Jack, il genietto gialloblu.
Verticalizzazioni improvvise, lanci millimetrici, caparbietà e ferocia nei contrasti, spirito di sacrificio nella fase di filtro ma, soprattutto, precisione balistica impressionante, hanno permesso a Calò di esaudire tantissimi desideri di compagni, allenatore e tifosi. A sorprendere più del resto, nella crescita del 5 stabiese, la sua personalità schizzata a livelli altissimi: il ragazzo in campo timido e quasi sempre in silenzio si è trasformato in un leader che alza la voce, si confronta con i compagni, li indirizza, senza paura nemmeno dello scontro con gli avversari.
Inevitabile che delle tante magie del genio della lampada gialloblu, due rimangano più impresse negli occhi e nei ricordi dei tifosi della Juve Stabia. La punizione, beffarda ma chirurgica, con cui Calò ha stoppato sul più bello la Casertana nel derby del Menti, e l’arcobaleno direttamente da calcio d’angolo che, sempre al Menti, ha gelato il Rende: una scia magica, difficile anche solo da immaginare, finita di diritto nella compilation delle reti più belle della storia della Juve Stabia.
Obiettivo dell’estate caldissima di Ciro Polito sarà ora, anche, quello di resistere alle tante lusinghe che cercheranno di allontanare la Juve Stabia dal proprio piccolo Pirlo. C’è da scommettere che Fabio Caserta vorrà ancora strofinare la lampada e vedere i suoi desideri realizzati dal piccolo genio gialloblu.
Raffaele Izzo