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Focolai Di Guerra: Libia, il paese con due governi (Lo Piano-Saint Red)

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I due più importanti focolai di guerra che continuano a destare le maggiori preoccupazioni in campo internazionale, sono la Libia ed il Medio Oriente.

Focolai Di Guerra: Libia, il paese con due governi (Lo Piano-Saint Red)

Oggi parleremo della Libia :

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uesto immenso territorio, è bagnato dal Mar Mediterraneo ed al tempo stesso “affogato” in un mare di petrolio, una ricchezza che fa gola a molti Paesi.

Torniamo indietro nel tempo :

Dopo la “destituzione” forzata del Generale Gheddafi, avvenuta nel 2011, la Libia continua ad essere in piena guerra civile, nel Paese vi sono 2 Governi, quello guidato dal Premier Serraj e quello del Generale Haftar, due Parlamenti, centinaia di milizie autonome, decine di Tribù in perenne lotta fra loro.

In questi giorni l’escalation militare fra i 2 Governi sta toccando livelli preoccupanti, le notizie, i bollettini di guerra sono spesso contraddittori, alcune città cambiano “denominatore militare” da un giorno all’altro.

Ieri si parlava della conquista di Sirte da parte delle truppe di Haftar, oggi di riconquista da parte di Serraj: difficile sapere come stanno realmente le cose.

L’intervento di Erdogan :

Tre giorni dopo il voto del Parlamento di Ankara che gli dava carta bianca, il Presidente Recep Tayyip Erdogan ha deciso di inviare i propri soldati in difesa di Tripoli e fornire aiuto militare al Governo del Premier Fayez al-Serraj contro le truppe del Generale Khalifa Haftar, che da mesi tenta di conquistare la Capitale.

L’annuncio di Erdogan, è arrivato a sorpresa, quando sembrava che potesse ancora prevalere la carta della diplomazia e che il possibile intervento militare servisse solo come deterrente nei confronti di Haftar.

Non è escluso che a pesare nelle valutazioni di Erdogan possa essere stato l’attacco al collegio militare di Hadaba, a sud di Tripoli. Un’esplosione provocata da un missile, che sabato sera ha causato decine di morti e feriti: erano tutti Cadetti di polizia.

Si pensa che quest’attacco missilistico possa essere stato opera dei terroristi dell’Isis o di Al Qaeda, dai quali tuttavia ancor oggi non è arrivata alcuna forma di rivendicazione.

Il Governo di Serraj, che ha ricevuto anche una telefonata di condoglianze dal nostro Ministro degli Esteri, Di Maio, ha continuato a ritenere che l’autore dell’attacco sia stata l’aviazione del Generale di Haftar, sostenuta dagli Emirati Arabi.

Tripoli ha chiesto una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu per discutere sulle presunte “atrocità e crimini di guerra di Haftar”.

La diplomazia sembra poter essere l’arma vincente in un conflitto che da anni sta insanguinando la Libia, sarebbe l’unico rimedio da porre in un conflitto che potrebbe assumere livelli di recrudescenza inimmaginabili.

Una situazione, insomma sempre più confusa, per la quale Di Maio ha parlato di una “escalation pericolosissima” da cui sarebbe meglio venirne fuori al più presto, per tentare di ottenere un cessate il fuoco e la ripresa dei colloqui tra le due fazioni in conflitto.

Fino ad oggi, la situazione rimane incandescente, forse non ci vorranno giorni ma anni per rimettere in sesto un mosaico in cui si antepongono alle parole l’uso delle armi.

Focolai Di Guerra: Libia, il paese con due governi / Lo Piano SaintRed

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