La presidente della Commissione: “Cos’è che non ha funzionato a Quarto?”
Roberto Fico, leader del Movimento 5 stelle e presidente della commissione di vigilanza Rai, è stato ascoltato dalla commissione antimafia in merito alla vicenda di Quarto e alla dimissioni del sindaco 5 stelle Rosa Capuozzo.
“Non riteniamo Rosa Capuozzo una camorrista, anche solo associare la camorra al sindaco mi dispiace”, ha detto Fico. “L’espulsione nasce perché dopo il 23 dicembre abbiamo pensato che se anche un solo voto fosse stato inquinato, faceva dire alla Capuozzo, dimettiti, ci dimettiamo e facciamo sì che gli elettori ritornino al voto”.
“La nostra risposta può essere un esempio”, ha concluso Fico. Quanto alla vicenda dello stadio di Quarto, per Fico, Capuozzo “non voleva punire una associazione ma riprendere sotto il controllo pubblico lo stadio, riducendo il costo per tutti. Non ho visto elementi di stranezza”.
La Bindi
“Esprimo apprezzamento per la disponibilità data immediatamente dall’onorevole Fico a questa audizione, non è trascorsa neppure una settimana da quando l’Ufficio di presidenza ha deliberato l’audizione”, ha detto la presidente della Commissione Rosy Bindi.
“Il Movimento 5 stelle ha fatto della lotta alle mafie una delle sue bandiere più forti: cosa non ha funzionato a Quarto?” La Bindi aggiunge di non voler “mettere sul banco degli imputati questo o quel movimento, questo o quel partito, ma per capire come il caso di Quarto sia stato possibile. E anche in questo caso è stata la magistratura a fare il primo passo”.
La Bindi ha poi fatto notare che Rosa Capuozzo è ancora dimissionaria, non sono ancora passati i venti giorni in cui il sindaco di Quarto deve confermare le proprie dimissioni. Bindi ha chiesto a Fico come sia possibile che prima dell’intervento della magistratura il consigliere De Robbio abbia tentato di condizionare. “Le forze politiche come si possono attrezzare per impedire quanto accade e soprattutto che non sia la magistratura a compiere il primo passo?”, ha chiesto infine Bindi.
Le Capacchione
La “soluzione” contro le infiltrazioni mafiose nei partiti “volete trovarla ora in commissione quando noi siamo stati i primi a produrre atti per far uscire i condannati dal parlamento e voi non avete voluto”. Fico risponde così a una domanda della senatrice pd Rosaria Capacchione che lui giudica “molto politica” e incentrata “sulle vicende interne del movimento”.
La Capacchone aveva detto a Fico che essere incensurati non è il modo migliore per valutare le persone che invece andrebbero conosciute perchè la mafia “si serve proprio di gente incensurata”.
L’attacco ai media
“Viviamo in un momento terribile per il giornalismo: la tv è un mezzo pericoloso, crea sudditanza psicologica mentre i cittadini non devono sentirsi sudditi di nessuno”. Così Roberto Fico, che è anche presidente della Vigilanza Rai, rispondendo al collega Riccardo Nuti che gli chiedeva come fosse stato trattato il caso Quarto dai media. “Il giornalista deve avere grande onestà intellettuale, deve essere come il medico”, nel caso Quarto “si è voluto infangare, senza riuscirci. Serve una riflessione ampia, un cambiamento culturale”.
La Prestigiacomo
“Se fossi stato in lei avrei preparato una relazione, il suo invece così è un atteggiamento sulla difensiva”. Lo ha detto Stefania Prestigiacomo (Forza Italia) in Antimafia, rivolgendosi a Roberto Fico. “Fossi stato in lei avrei puntualizzato e chiarito diversi aspetti, anche perché l’ex sindaco di Quarto, in audizione in Antimafia, alcune cose dette se le è rimangiate”, ha proseguito Prestigiacomo, secondo la quale i 5 stelle avrebbero dovuto voler approfondire una serie di vicende poco chiare di quel territorio”.
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