span style="font-size: 36px">Tanti si ricorderanno della Fiat 850, un’automobile di fascia media, prodotta tra il 1964 ed il 1971, in più di 2.200.000 esemplari. La vettura di attualità!
Sono molto legato alla Fiat 850 perché mi hanno raccontato che io ho dato il mio primo segno di vita nella pancia di mia mamma proprio durante il suo esame pratico di guida. Ed eravamo a bordo di una Fiat 850, ovviamente Special!
La Fiat 850 nacque per fornire alla clientela un’alternativa intermedia tra le fortunatissime Fiat 600 e Fiat 1100. Non a caso il nome scelto fu Fiat 850, perfettamente mediana tra i due modelli. Avrebbe dovuto essere un’auto dai costi di costruzione limitati ma remunerativa e fu anche uno degli ultimi modelli con motore posteriore prodotti dal colosso torinese.
Il successo inarrestabile della Fiat 600 fece partire lo studio di una nuova automobile “Progetto 122”, da sviluppare in collaborazione Simca, marchio francese, allora consociato alla FIAT. L’idea fu abbandonata da Fiat ma fu rielaborata dalla casa francesce che introdusse sul mercato, nel 1961, la storica Simca 1000.
La base fu quella della 600 mentre la meccanica fu rivisitata in molti particolari con l’idea di realizzare un’utilitaria completamente nuova, più potente e raffinata. Un lavoro eseguito dall’allora capo-progettista dell’epoca Dante Giacosa che fu semplice e innovativo. Studiò un frontale più squadrato con i fari di provenienza della 1100 D, il parabrezza venne ampliato e i finestrini posteriori ridisegnati per ottenere più visibilità. Fu introdotta anche la “coda” posteriore, aggiunta per ragioni aerodinamiche ed estetiche, che davano alla Ottoecinquanta, come veniva chiamata affettuosamente, un aspetto più signorile. Caratteristiche che resero la vettura agli occhi del pubblico molto più avanti rispetto alla 600.
Interessante il lancio pubblicitario, in cui la Fiat chiese alla Disney, nella persona di Giovan Battista Carpi, di disegnare una storia dove la Fiat 850 fosse tra i protagonisti di una grande avventura e fu pubblicata in dieci episodi sul settimanale Topolino, dal n. 455 al 464. Paperino, insieme a Qui Quo Qua, su ordine di zio Paperone, era al volante di una fiammante Fiat 850 rossa per portare un super-super gas a Tokyo, in occasione delle Olimpiadi, per alimentare la fiaccola olimpica. Tra le insidie preparate da Maga Magò aiutata della Banda Bassotti, e l’azione benevola di Mago Merlino, auto e paperi riescono a salvarsi da ogni pericolo.
Con la nascita della Fiat 850, anche la 600 adottò le porte del modello nuovo, che sostituirono quelle con apertura controvento. Anche se ero lo stesso della 600, l’abitacolo fu scaltramente ridisegnato e rivestito di materiale plastico antiriflettente in modo da fornire un aspetto molto più moderno. L’impianto di riscaldamento disponeva di un radiatore proprio e quindi non immetteva nell’abitacolo l’aria calda e maleodorante del motore.
Oltre all’allestimento “base”, fu introdotta una versione denominata “Super”, leggermente più potente, che poi cedette il posto nell’ultima serie alla “Special”, con profili cromati sulle fiancate, una mascherina anteriore più vistosa e piccoli accorgimenti interni che la rendevano quasi una fuori-serie. Fu anche construita la Fiat 850 Familiare (erede della multipla) che divenne poi Fiat 900 T.
Nacquero anche due varianti della Fiat 850. La versione Coupé venne ristilizzata sfoggiando una nuova coda allungata e incassata con 4 fari circolari anziché due. La Spider venne equipaggiata col motore da 52 CV della coupé, ma i ritocchi estetici furono limitati alla scomparsa di fari anteriori più sporgenti e ad una nuova griglia posteriore.
La nascita della 127 vide l’uscita di produzione delle berline nel mentre le due Sport rimasero in listino fino al ’72. Molti i carrozzieri che si cimentarono in circa venti nuove interpretazioni su meccanica della “850”, negli allestimenti berlina 4 porte, berlinetta, coupé, spider, familiare e spiaggina, realizzate da Savio, Vignale, Allemano, Moretti, OSI, Boneschi, Francis Lombardi, Michelotti, Caprera e Siata.
La Seat, allora controllata da Fiat, realizzò una interessantissima versione 4 porte della 850, molto simile alla 850 Lucciola di Francis Lombardi, ma progettata indipendentemente dalla casa spagnola.
La Zastava utilizzò invece il motore per equipaggiare la Zastava 850, identica invece alla Fiat 600. La filiale tedesca Fiat Neckar (ex Fiat-NSU) lanciò sul mercato la Neckar Adria, praticamente identica alla 850 Super. Il motore della Fiat 850 venne utilizzato anche per la Seat 133 prodotta in Spagna e Argentina, e per la Fiat Panda 34, che però non arrivò mai in Italia e che gettò le basi per la Seat Marbella.
Ad oggi se ne vedono poco in giro, soprattutto nelle grandi città, e non si può dire che godono della stessa popolarità delle 500. E’ sempre bello però vederne una ai raduni perché è solitamente perfetta, ben tenuta, e carica di storie emozionanti sapientemente raccontata dagli impavidi proprietari.
Fiat 850: una vettura completa!
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