span style="font-size: 36px">La FIAT 128, piccola berlinetta della Casa torinese prodotta a partire dal 1969, è stata uno dei modelli del marchio con più ampia diffusione.
La Fiat 128 fu lanciata sul mercato nel mese di aprile 1969 per sostituire la molto fortunata e oramai datata Fiat 1100.
Si presenta sostanzialmente come una medio-piccola berlina a tre volumi e può vantare di essere la prima vettura di serie del marchio FIAT a trazione anteriore. La Fiat 128 nacque dall’intuizione dell’ing. Dante Giacosa, che disegnò gran parte dei modelli Fiat fino agli anni 70, e si fece subito notare in quanto vettura molto evoluta e tecnologicamente all’avanguardia.
La trazione anteriore era una soluzione poco utilizzata in Italia fino agli anni 60 e spesso osteggiata dai vertici FIAT, seppur venisse già utilizzata sia dalla Lancia, per la Flavia e la Fulvia, e sia dalle altri grandi case francesi, inglesi e tedesche.
La linea era molto pulita, semplice e lineare, anche un po’ spigolosa in continuità con scelte stilistiche già adottate da FIAT per le grandi berline 124 e 125, e la gamma prevedeva una berlina 3 volumi, con 4 o 2 porte, e una “Panorama”, ossia una SW a 3 porte.
Gli interni della Fiat 128 erano stati disegnati soprattutto per rispondere al desiderio di grande funzionalità piuttosto che ad ottenere l’effetto “lusso”. Il cruscotto era molto semplice e razionale e le sedute rivestite in finta pelle. Tutte le finiture in generale erano molto semplici e tutto si tramutava in una grande abitabilità interna.
La vettura torinese si distinse anche per un grande successo di vendite in tutta Europa e, nel 1970, fu anche proclamata “Auto dell’anno”.
Lo stesso Giorgetto Giugiaro ha raccontato che, presentando a Volkswagen il disegno di quella che sarebbe diventata la futura Golf, vide nel reparto progettazione una Fiat 128 completamente smontata; sembra che proprio la 128 fu l’esempio di “auto medio piccola” moderna, alla quale ispirarsi per lo schema tecnico.
Oggi ad oltre 30 anni dall’uscita del listino, la Fiat 128 conta una fitta rete di appassionati in tutta Italia e anche all’estero. Ed è bello scoprire che ci sono delle persone che hanno la passione per la Fiat 128 da sempre e c’è chi l’ha ricomprata, dopo oltre 20 anni, in memoria della tanto amata prima auto degli anni 70!
Essendo stato abituato, negli anni della mia fanciullezza e adolescenza, a vedere le Fiat 128 come instancabili mezzi un po’ datati da lavoro, in tutta sincerità è un modello che non mi sarei mai aspettato di vedere far mostra di sè ad un raduno. Quando conobbi Mattia Marcora di Busto Arsizio, provincia di Varese, proprietario di una bellissima Fiat 128 verde, modello 1100 CL, capii subito che l’amore per un mezzo si intreccia sempre con la storia personale e spesso anche con il ricordo di persone che non ci sono più.
L’importanza del ricordo diventa l’unico vero motore in grado di trasformare un semplice oggetto, o mezzo di trasporto, in una vera e propria passione.
Mattia ha sempre avuto un amore particolare per la Fiat 128 in quanto era l’auto di suo nonno quando lui era un bambino. Un ricordo che porta tatuato nell’anima e che non ha mai cancellato e che, non appena ha potuto, ha voluto fortemente rivivere con l’acquisto di una bellissima Fiat 128 del 1976 simile, anche nel colore, a quella con cui era abituato a girare con suo nonno quando era un bambino.
Ad oggi è uno di quei appassionati che vivono davvero l’auto come un prolungamento della propria anima e in grado di ricoprirla di amore e attenzioni e senza badare a spese! E’ sempre bello, quasi emozionante, osservare con quanto amore lui guidi la sua auto e di quanto quest’auto, che non è mai stata tra le mie preferite, possa apparire bella e piena di fascino in una colorazione sgargiante che oggi sarebbe, francamente, improponibile su una vettura moderna.
In questa vita tutto passa, tutto se ne va, ma Mattia ci insegna che nessuna frenesia moderna può essere più forte dell’amore per le proprie radici. Ricordo la gioia di Mattia quando gli consigliai di contattare il primo proprietario per dare aggiornamenti sull’ottima salute di cui gode oggi “Diva”, questo il nome scelto per l’auto. Quel mio suggerimento fu accettato e Mattia ebbe risposta. Fu un’altra emozione per tutti.
Guardando l’auto di Mattia, nella sua bellezza e perfezione, è forse più facile comprendere di come statistiche riportano che la Fiat 128 fu l’auto meno rottamata per incentivi nel 1997/1998 (tempo di grandi rottamazioni).
Guardando lo sguardo fiero di Mattia, possiamo capire quanto può essere amata oggi la Fiat 128.
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