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Festival di Sanremo, ecco i nomi dei big in gara

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Ecco la lista dei nomi in gara a Sanremo, tra dubbi e perplessità di un “Festival da poltrona” il pubblico aspetta febbraio per l’inizio della kermesse.

span style="font-size: 16px">Ieri sera, durante la trasmissione Sarà Sanremo sono stati svelati i nomi dei 20 big in gara al Festival 2018: Roby Facchinetti e Riccardo Fogli (con “Il segreto del Tempo”), Nina Zilli (“Senza appartenere”), The Kolors (“Frida”), Diodato e Roy Paci (“Adesso”), Mario Biondi (“Rivederti”), Luca Barbarossa (“Passame er sale”), Lo Stato Sociale (“Una vita in vacanza”), Annalisa (“Il mondo prima di te”), Giovanni Caccamo (“Eterno”), Enzo Avitabile con Peppe Servillo (“Il coraggio di ogni giorno”), Vanoni con Bungaro e Pacifico (“Imparare ad amarsi”), Renzo Rubino (“Custodire”), Noemi (“Non smettere mai di cercarmi”), Ermal Meta con Fabrizio Moro (“Non mi avete fatto niente”), Le Vibrazioni (“Così sbagliato”), Ron (“Almeno pensami”), Max Gazzè (“La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”), i Decibel (“Lettera del Duca”), Red Canzian (“Ognuno ha il suo racconto”), Elio e le storie tese (“Arrivederci”).  °Questi brani sono stati scelti da una commissione di esperti presieduta dal Direttore Artistico Claudio Baglioni insieme alla Commissione musicale del Festival composta oltre che da Claudio Baglioni stesso, da Claudio Fasulo, Massimo Giuliano, Duccio Forzano, Massimo Martelli e Geoff Westley. Questo elenco, da un primo sguardo sembra non convincere una fetta di pubblico che, delusa forse dalle aspettative, ha immaginato un festival diverso, fedele alla tradizione, ma con una rosa di giovani più variegata. Sembra non esserci equilibrio nella scelta stilistica; troppa nostalgia e forse, sottolineo il forse non conoscendo ancora i brani, poco ritmo! Certo, Sanremo è melodico e nostalgico, le canzoni che hanno fatto la storia sono annoverate ancora oggi tra i pezzi d’amore più belli nella storia ma, da una prima occhiata e conoscendo la storia dei cantanti in gara ,si ci aspetta un retrogusto melenso e “da poltrona”, anche troppo. E’ giusto guardare, alle porte del 2018 ,ad una sperimentazione più importante e forse, oltre la scatola Sanremo, cioè quella che apre alle vendite e quindi pensare che sarebbe stato più opportuno puntare su altri nomi. Si aspetta comunque la kermesse per poter  stilare una media complessiva del festival targato Baglioni. 

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