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Festa della Liberazione, 25 aprile 2020: una festa di tutti

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ggi 25 aprile si commemorano i 75 anni della Liberazione dell’Italia dall’oppressione nazifascista, una Festa della Liberazione che non ci vedrà quest’anno nelle strade e nelle piazze con imponenti manifestazioni, ma uniti sulla rete, in una grande platea virtuale per assistere in diretta ad una serie di eventi.

Festa della Liberazione: una festa di tutti

Organizzati sui Social per esprimere riconoscenza a quanti hanno sacrificato la vita durante il processo di Liberazione nazionale, questi eventi sono il modo con cui il popolo italiano vuole esprime la sua adesione ai valori della cultura laica e cattolica che hanno animato la Resistenza.
Nei lunghi mesi compresi tra l’8 settembre 1943 e il 2 maggio1945, quando le truppe tedesche si arresero e abbandonarono lo scenario di guerra italiano, tanti furono i nostri connazionali che persero la vita per la barbarie nazifascista.
Questo perché l’asse Roma-Berlino si era incrinato dopo il 10 luglio 1943, giorno dello sbarco alleato in Sicilia. A quel punto l’Italia, diventava per i tedeschi un Paese traditore e un nemico da combattere.
La drammatica situazione degli italiani dopo l’8 settembre ci è mostrata dalla direttiva del governo nazionalsocialista del 10 settembre che dichiarava:“Laddove truppe italiane o altri gruppi armati oppongano ancora resistenza, verrà loro dato un ultimatum a breve termine in cui dovrà essere chiaro che i comandanti italiani responsabili della resistenza saranno fucilati come irregolari se
entro la scadenza stabilita non ordineranno alle proprie truppe di consegnare le armi”.
I numeri della “vendetta tedesca” contro gli italiani sono impressionanti. È un importante storico tedesco, Gerhard Schreiber, a fornirceli: 6800 militari italiani uccisi per ordini che andavano contro il diritto internazionale; 44.720 partigiani e 9180 civili morti nel corso delle rappresaglie. A queste vittime si devono aggiungere le migliaia di deportati, che trovarono la morte nei campi di concentramento.
Come non essere riconoscenti a quanti impugnarono le armi in quei giorni per difendere il nostro Paese, a quanti morirono nelle terribili rappresaglie o subirono ogni forma di violenza e di sopruso?
Come non sentire propri i valori che furono alla base della Resistenza?
Questi valori sarebbero diventati le fondamenta della nuova Italia che stava per nascere dalle macerie di una nazione prostrata da un ventennio di dittatura, dalla guerra e dall’occupazione nazista.
La libertà e la democrazia, il rifiuto di ogni forma di totalitarismo, la solidarietà tra le diverse forze politiche e sociali: questi i valori che hanno animato la Resistenza, che sono nostri e che vogliamo ricordare nella festa della Liberazione, una festa di tutti.
Una festa ancora più sentita, in un momento in cui si sperimentano forme diverse di solidarietà, come gli aiuti economici per i più bisognosi, cresciuti in maniera esponenziale nell’emergenza sanitaria, ma anche la solidarietà di tanti medici e operatori sanitari che si prodigano nella cura degli ammalati, fino all’estremo sacrificio.
Che dire del senso di responsabilità per cui restiamo chiusi in casa, per salvaguardare la vita di tutti, e che ci fa apprezzare ancora di più l’importanza della libertà.
Non sono forse questi i valori che abbiamo ereditato dalla Resistenza e, prima ancora, dal Risorgimento? Valori laici e religiosi che fanno grande il popolo italiano e per i quali, anche se lontani, partecipiamo spiritualmente tutti uniti alla Festa della Liberazione.
Tanti gli eventi in diretta sulla rete per commemorare la Resistenza italiana. Quello più importante sul sito 25aprile2020.it che dalle ore 11,00 di oggi vedrà la partecipazione di tantissime personalità (1400 adesioni) del mondo dello spettacolo, ma anche della politica, della cultura, della società civile, per raccogliere fondi da destinare alla Caritas e alla Croce Rossa Italiana, in questo momento di emergenza.
Un altro modo di partecipazione collettiva è quello del flashmob, che tante persone ha coinvolto in questi giorni e che anche oggi sarà un modo per dire: “Ci sono anch’io”. L’ANPI invita tutti quelli che credono nei valori della democrazia e della solidarietà ad esporre dal balcone, alle ore 15,00, il tricolore e ad intonare “Bella ciao”.

Adelaide Cesarano

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