E
ppur si muove, avrebbe detto Galileo Galilei. E finalmente, diremmo noi. Dopo un febbraio da dimenticare, il Napoli ritorna a vincere. Gli azzurri sono tornati? In verità no, non sono mai andati via. Il loro calcio l’hanno sempre espresso, anche nei momenti più complicati. E, alla fine, chi la gioca, la vince. Al di là della sfortunata e dei cali, fisiologici, per carità. Velocità, fraseggi, concretezza sotto porta: c’è tutto in Napoli-Chievo, manifesto di ciò che è la squadra di Sarri e di ciò che è in grado di fare.
C’è il gol di Higuain, alla 26esima in stagione, c’è Callejon e anche Vlan Chiriches, al secondo gol, dopo Bruges, simbolo di un Napoli che sa reagire, anche dopo un errore. Al San Paolo, tuttavia, ritroviamo anche il vecchio Insigne, che trascina la squadra dopo il vantaggio del Chievo, e soprattutto Hamsik, che, con 121 passaggi effettuati, risponde alle critiche rivoltegli in queste ultime settimane. Senza dimenticare Ghoulam, tra i migliori in assoluto, ieri. Insomma, tre punti che valgono d’oro e che fanno sperare ancora nello scudetto, rimanendo dietro ad una Juve, che non pare brillantissima. Dieci finali, non è banalità, ma un dato di fatto. Bisognerà vincerle tutte. Il gioco c’è, i giocatori anche, Sarri è carico: gli ingredienti ci sono proprio tutti, per un finale di stagione che si prospetta apertissimo, come non mai.
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