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Fase 2: Ritorno Alla Normalità? (Lo Piano – Saint – Red)

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Il 4 Maggio si sta avvicinando e con esso la tanto paventata (minacciata?) Fase 2 definita Ritorno alla normalità: ma cos’è la normalità

Fase 2: Ritorno Alla Normalità? (Lo Piano – Saint – Red)

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l 4 Maggio si sta avvicinando, dopo un lunga chiusura forzata dovuta alla Pandemia, molte attività produttive potrebbero riprendere la loro (normale) routine. Bisognerà vedere quante attività riusciranno a ricominciare e quante altre sI troveranno con le gomme sgonfie, nell’impossibilità di riaprire i battenti.

E’ sicuro, se non si rimetterà in moto la “macchina del lavoro”, molti pezzi del motore si incepperanno per sempre, non saranno più utilizzabili, ne’ sostituibili con altri.

In questo marasma, non essendoci nel Governo una strategia comune nel risolvere i gravi problemi sia economici che sanitari, sarà difficile che i Governatori delle varie Regioni, possano trovare una linea comune sul cosa fare e come agire in questa fase ancora pandemica.

Al Nord, il 4 Maggio, molte attività riapriranno, sia pur con tutte le cautele sanitarie che verranno adottate nei confronti dei lavoratori, per la ragione che la vità è più importante di qualsiasi altra cosa al Mondo.

I governatori della Lombardia, Friuli e della Regione Veneta sono dell’avviso di far aprire migliaia di fabbriche, in quanto rappresentano l’ossatura del nostro sistema economico: senza di esse la nostra economia già messa a dura prova da questa crisi, andrebbe verso il baratro.

Altri Governatori, come De Luca, non la pensano allo stesso modo, quest’ultimo ha dichiarato che sarebbe disposto a chiudere i confini della propria Regione, per bloccare in primis, l’entrata di Lombardi e Veneti.

Inutile continuare a dilungarsi su questi aspetti, visto che non si possono fare previsioni, in mancanza di un piano comune da parte del Governo.

In Europa, non stiamo dando un bell’esempio di coesione politica, anche se le parole della Presidente della Commissione europea, sono state confortanti. Ha dichiarato pubblicamente che l’Europa ha  lasciato sola l’Italia, nel momento più difficile in particolar modo all’inizio della Pandemia.

Dopo questa breve “anteprima”, andiamo ai numeri di casa nostra, per constatare, dati alla mano, quale siano le cifre di questa disastrosa Pandemia.

Tre milioni e 700 mila, tra famiglie e lavoratori dipendenti, sono rimasti senza reddito: i più colpiti sono le coppie con figli ed i singles. Dati preoccupanti, se si pensa che più della metà di questi aveva uno stipendio di poco superiore ai mille euro, oggi si ritrovano a percepire uno stipendio sotto tale soglia.

Per queste persone, perdere anche solo un mese di stipendio, può fare la differenza, intendiamo dire che non si potranno nè pagare mutui, nè le utenze, nè tantomeno eventuali piccoli debiti pregressi, visto che sono a rischio povertà.

Per non parlare di chi ha già perso tutto, parlo di liberi professionisti, piccoli imprenditori, che per potere solo fare un pasto caldo al giorno, si devono recare alle mense della Caritas.

Questo è solo uno spaccato di un’Italia, per vederne altri, speriamo meno dolorosi, bisognerà aspettare la riapertura delle fabbriche e degli esercizi commerciali. Se ciò non dovesse avvenire, non ci saranno denari che potranno salvarci da un aggravamento della recessione già in corso.

Lo Piano SaintRed

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