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Facebook. Rivoluzione contro «notizie false» o contro «notizie e pareri»?

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Facebook ha introdotto cambiamenti radicali all’algoritmo che ci fa visualizzare i contenuti in bacheca. In un post pubblicato nella tarda serata di giovedì 11, Mark Zuckerberg ha annunciato che toglierà spazio ai contenuti pubblicati dai siti di informazione, blog, e quelli delle fanpage dei prodotti. 

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l web là fuori è pieno di notizie false create ad arte da profittatori telematici e spioni internazionali? Di brutta gente che odia, insulta e minaccia chi la pensa diversamente? Di maniaci porcelloni che divulgano video hard rubati e bullizzano le persone spingendole al suicidio?

Punti Chiave Articolo

Passate troppo tempo a compulsare maniacalmente lo schermo del vostro smartphone? Niente paura, ci pensa Mark Zuckerberg a proteggervi dai veleni del mondo, cambiando l’algoritmo che governa il flusso delle notizie nella vostra bacheca così da renderla confortevole e sicura come il tinello di casa.

In un lungo post il creatore e amministratore delegato di Facebook ha annunciato il suo buon proposito per il 2018: prendersi cura del «benessere» dei due miliardi di utenti del sito social network. Come? Grazie al nuovo algoritmo saranno visualizzati meno articoli provenienti dalle pagine pubbliche che seguiamo, meno video o meme virali. E sarà dato spazio invece ai contenuti personali pubblicati dai nostri amici: fotografie, consigli, ma anche opinioni e sfoghi. «Vogliamo che il tempo che trascorriamo su Fb sia tempo ben speso» scrive il fondatore. Quindi basta stare lì a cliccare sui gattini. Basta diffondere notizie false e spargere odio online. Cercate la ex fidanzatina delle medie, che è meglio. «Abbiamo creato Facebook per aiutare le persone a rimanere in contatto e a essere vicini a chi ci interessa. Ecco perché abbiamo sempre messo gli amici e la famiglia al centro della nostra esperienza».

ndr: vivicentro.it

One of our big focus areas for 2018 is making sure the time we all spend on Facebook is time well spent.

We built Facebook to help people stay connected and bring us closer together with the people that matter to us. That’s why we’ve always put friends and family at the core of the experience. Research shows that strengthening our relationships improves our well-being and happiness.

But recently we’ve gotten feedback from our community that public content — posts from businesses, brands and media — is crowding out the personal moments that lead us to connect more with each other.

It’s easy to understand how we got here. Video and other public content have exploded on Facebook in the past couple of years. Since there’s more public content than posts from your friends and family, the balance of what’s in News Feed has shifted away from the most important thing Facebook can do — help us connect with each other.

We feel a responsibility to make sure our services aren’t just fun to use, but also good for people’s well-being. So we’ve studied this trend carefully by looking at the academic research and doing our own research with leading experts at universities.

The research shows that when we use social media to connect with people we care about, it can be good for our well-being. We can feel more connected and less lonely, and that correlates with long term measures of happiness and health. On the other hand, passively reading articles or watching videos — even if they’re entertaining or informative — may not be as good.

Based on this, we’re making a major change to how we build Facebook. I’m changing the goal I give our product teams from focusing on helping you find relevant content to helping you have more meaningful social interactions.

We started making changes in this direction last year, but it will take months for this new focus to make its way through all our products. The first changes you’ll see will be in News Feed, where you can expect to see more from your friends, family and groups.

As we roll this out, you’ll see less public content like posts from businesses, brands, and media. And the public content you see more will be held to the same standard — it should encourage meaningful interactions between people.

For example, there are many tight-knit communities around TV shows and sports teams. We’ve seen people interact way more around live videos than regular ones. Some news helps start conversations on important issues. But too often today, watching video, reading news or getting a page update is just a passive experience.

Now, I want to be clear: by making these changes, I expect the time people spend on Facebook and some measures of engagement will go down. But I also expect the time you do spend on Facebook will be more valuable. And if we do the right thing, I believe that will be good for our community and our business over the long term too.

At its best, Facebook has always been about personal connections. By focusing on bringing people closer together — whether it’s with family and friends, or around important moments in the world — we can help make sure that Facebook is time well spent.

Una delle nostre grandi aree di focus per il 2018 è assicurarsi che il tempo che spendiamo tutti su Facebook sia tempo ben speso.
Abbiamo costruito facebook per aiutare le persone a rimanere in contatto e avvicinarci con le persone che contano per noi. E ‘ per questo che abbiamo sempre messo amici e familiari al centro dell’esperienza. La ricerca dimostra che il rafforzamento delle nostre relazioni migliora il nostro benessere e la nostra felicità.
Ma recentemente abbiamo ricevuto un feedback dalla nostra comunità che i contenuti pubblici — post di aziende, marchi e media — stanno affollamento i momenti personali che ci portano a connettersi di più tra di noi.
E ‘ facile capire come siamo arrivati qui. Video e altri contenuti pubblici sono esplosi su Facebook negli ultimi due anni. Dato che ci sono più contenuti pubblici rispetto ai post dei tuoi amici e familiari, l’equilibrio di ciò che è nella sezione notizie si è spostato dalla cosa più importante che facebook può fare — aiutarci a connettersi tra di noi.
Ci sentiamo responsabili di assicurarci che i nostri servizi non siano solo divertenti da usare, ma anche bene per il benessere delle persone. Abbiamo studiato questa tendenza con attenzione guardando la ricerca accademica e facendo la nostra ricerca con esperti di spicco presso le università.
La ricerca dimostra che quando usiamo i social media per entrare in contatto con le persone a cui teniamo, puo ‘ essere un bene per il nostro benessere. Possiamo sentirci piu ‘legati e meno soli, e questo si ricollega a misure a lungo termine di felicita’ e salute. D’ altro canto, leggere passivamente articoli o guardare video — anche se sono divertenti o informativi — potrebbe non essere altrettanto buono.
In base a questo, stiamo facendo un importante cambiamento nel modo in cui costruiamo facebook. Sto cambiando l’obiettivo che do alle nostre squadre di prodotti di concentrarsi sull’aiutarti a trovare contenuti pertinenti per aiutarti ad avere interazioni sociali più significative.
L’ anno scorso abbiamo iniziato a fare dei cambiamenti in questa direzione, ma ci vorranno mesi perché questa nuova attenzione possa passare attraverso tutti i nostri prodotti. Le prime modifiche che vedrai saranno nella sezione notizie, dove puoi aspettarti di vedere di più dai tuoi amici, familiari e gruppi.
Mentre lo facciamo, vedrai meno contenuti pubblici come i post di aziende, marchi e media. E il contenuto pubblico che vedi di più sarà tenuto allo stesso standard — dovrebbe incoraggiare interazioni significative tra le persone.
Per esempio, ci sono molte comunità molto strette intorno a programmi televisivi e squadre sportive. Abbiamo visto persone interagire molto piu ‘ con i video in diretta che con quelli normali. Alcune notizie aiutano a avviare conversazioni su questioni importanti. Ma troppo spesso oggi, guardare video, leggere notizie o ricevere un aggiornamento della pagina è solo un’esperienza passiva.
Ora, voglio essere chiaro: facendo questi cambiamenti, mi aspetto che il tempo che le persone spendono su Facebook e alcune misure di ingaggio si andare. Ma mi aspetto anche che il tempo che passi su Facebook sarà più prezioso. E se facciamo la cosa giusta, credo che sarà un bene per la nostra comunità e per la nostra attività anche a lungo termine.

Al Massimo, Facebook ha sempre avuto contatti personali. Concentrandosi sul avvicinare le persone — che si tratti di famiglia e amici, o di momenti importanti nel mondo — possiamo assicurarci che facebook sia ben speso.

In verità Facebook è nato per beccare le ragazze più carine all’Università. Ma non perdiamoci in sottigliezze. Il vero punto è la valanga di critiche che hanno sommerso il social network per la strumentalizzazione che ne viene fatta durante le campagne elettorali, per il fatto che le bacheche diventano strumento di propalazione incontrollata di fake news e terreno di scorribanda per hacker e governi stranieri. E diciamo che l’elezione di Donald Trump e la polemica sulle ingerenze russe hanno avuto il loro peso.

Cosa ha fatto quindi, il buon Zuckerberg? Ha commissionato una ricerca ai migliori cervelli universitari in circolazione – e in California ne hanno di ottimi – e ha scoperto che «il rafforzamento delle nostre relazioni migliora il nostro benessere e la nostra felicità». Mentre «leggere passivamente articoli o guardare video – anche se sono divertenti o informativi – potrebbe non essere altrettanto valido».

Lo facciamo per il bene della comunità, dice il fondatore. Sappiamo che il traffico calerà, ma preferiamo la qualità. In verità, secondo gli esperti di marketing su Internet, la mossa servirebbe a Facebook solo ad aumentare ulteriormente la raccolta di informazioni sui suoi iscritti, da utilizzare per ottimizzare la targhettizzazione pubblicitaria.

Per noi che invece non siamo esperti di marketing su Internet, è tutto molto angosciante. Il fatto stesso che cambiando un algoritmo tu possa cambiare il flusso delle notizie ha qualcosa di inquietante. Il web doveva essere la nuova prateria della conoscenza, il luogo della scorribanda del pensiero e dell’incontro dei nuovi saperi, liberi di viaggiare facendosi beffa delle frontiere nazionali.

Sta invece diventando un recinto ristretto, dove incontrare gli sconosciuti è pericoloso, dove gli altri e le loro opinioni diverse dalla nostra fanno paura. Pieno di trabocchetti, bugie e bufale. Google ci mostra solo le ricerche in base alle nostre preferenze. E Facebook ci rinchiude in algoritmi da tinello. Già aveva modificato il sistema nel 2016, dichiarando: «Il nostro obiettivo è mostrarvi le notizie di cui vi importa di più». Si è visto quali sono stati i risultati e come è aumentato il rischio che uno si rafforzi sempre più nelle proprie convinzioni, casomai false o non accurate. Il nuovo algoritmo non farà che peggiorare la situazione.

Il mio buon proposito per il 2018 è proprio l’opposto della strategia del tinello: vorrei leggere solo cose che non condivido. In nome del famoso motto liberale: «Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo». E non l’ha scritto Voltaire, per restare in tema di fake news, ma la saggista Evelyn Beatrice Hall, sua biografa.

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