Condannato l’ex sindaco di Pachino (Sr) a risarcire il Comune con 249 mila euro per incarichi conferiti e considerati dai Giudici illegittimi.
I Magistrati della Corte dei Conti, presieduta dal Presidente per la sezione giurisdizionale d’Appello della Regione siciliana, Giovanni Coppola, hanno condannato l’ex sindaco di Pachino (Sr) Paolo Bonaiuto a risarcire il comune con 249 mila euro per alcuni incarichi considerati dai Giudici contabili illegittimi conferiti durante il mandato.
Le indagini erano iniziate dopo le segnalazioni da rappresentanti sindacali, consiglieri comunali e anonimi privati. Sotto la lente del Procuratore della Corte dei conti sono finite le retribuzioni aumentate a dipendenti o incarichi a consulenti che affiancavano impiegati comunali.
Come il caso del responsabile del servizio di prevenzione e protezione sui luoghi di lavoro. In primo grado il primo cittadino era stato condannato a pagare 326 mila euro, somma ridotta in appello. Secondo quanto contestato dalla Procura contabile il sindaco, durante il mandato, ha “nominato consulenti per incarichi che non erano diretti a soddisfare esigenze straordinarie, né richiedevano competenze specialistiche. Le nomine non erano state precedute dalla ricognizione delle risorse umane interne. Nel caso dell’attività di sistemazione, catalogazione e inventariazione dell’archivio cartaceo, l’incarico era stato poi reiterato alcune volte”.
A febbraio di quest’anno il Consiglio dei Ministri, su proposta dell’allora Ministro dell’Interno, tenuto conto che, all’esito di approfonditi accertamenti, erano emerse forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata che esponevano il Consiglio comunale di Pachino, in provincia di Siracusa, a compromissioni del buon andamento dell’attività amministrativa, a norma dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ne aveva deliberato lo scioglimento per un periodo di 18 mesi, affidandone la gestione a una Commissione straordinaria.
A
dduso Sebastiano
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