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Castellammare di Stabia

Ex manager di Multiservizi dovrà risarcire il Comune stabiese

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a Corte dei Conti condanna, per il Crac, l’ex manager di Multiservizi di Castellammare di Stabia: dovrà risarcire il comune per 500.000 euro.

Crac Multiservizi: risarcimento al comune di Castellammare di Stabia

Sommario:
La Corte dei Conti ha condannato l’ex manager di Multiservizi a risarcire il comune di Castellammare di Stabia per aver conferito incarichi all’esterno e aver operato su un conto intestato all’organismo. Nel successivo vortice di assegni emessi, l’azienda dei rifiuti viene spolpata, fino alla sentenza di fallimento di cui solo un anno dopo scattano le manette.

Ex manager di Multiservizi dovrà risarcire €500.000 al comune di Castellammare di Stabia

La Corte dei conti ha condannato definitivamente M. B. ex manager dell’azienda Multiservizi, a risarcire il comune di Castellammare di Stabia per una somma superiore ai 500.000€.

La sentenza arriva al culmine di un’inchiesta quasi decennale sul crac dell’azienda Multiservizi che si occupava di gestione del servizio di igiene urbana; l’ex manager, scelta da Luigi Bobbio nel 2010 per rilanciare le sorti della sopracitata azienda, era stata accusata aver conferito incarichi all’esterno “tra la fine del 2010 ei primi mesi del 2012, per cui erano state riscontrate gravi criticità, ingiustificate riscossioni dirette operare sul conto intestato all’organismo ed emolumenti indebitamente percepiti dagli stessi e da altri organi sociali”.

La ricostruzione

Nel 2010 Multiservizi, società a capitale totalmente pubblico, è un’azienda in difficoltà finanziarie, e Luigi Bobbio chiama in soccorso M. B., nominata da prima amministratore unico e successivamente direttore generale.
Non è l’unica novità nel management, insieme a lei arrivano Franco Rossi, nominato da Bobbio amministratore unico il 28 aprile 2011, Francesco De Vita, nominato da Bobbio coordinatore tecnico della cabina di regia del Comune, Felice Marinelli, docente della Parthenope, nominato da Bobbio come proprio consulente di staff in materia societaria, 50.000 euro di stipendio annuo e altri 150.000 euro di compensi extra per un piano di risanamento di Multiservizi, peraltro mai rinvenuto dai finanzieri della Compagnia di Castellammare nel corso delle indagini.
Nonostante le difficoltà finanziare, il nuovo management spende molti soldi in consulenze varie.
Le indagini dimostreranno poi essere fittizie ed utili solo a giustificare i bonifici.
Per evitare fastidiosi controlli interni, la contabilità viene trasferita in Abruzzo, nei luoghi di origine di M.B. e viene affidata a collaboratori del suo studio professionale.
Le scritture contabili del 2011 non consentono di ricostruire i movimenti di affari. Quelle del 2012 spariscono del tutto. E via al vortice di assegni emessi da libretti della Multiservizi e negoziati su conti correnti riconducibili a M.B.
Guadagna 140.000 euro annui di indennità di carica ma i PM contestano a lei e a Rossi, il cui principale merito professionale pare sia quello di essere il compagno di una imprenditrice collegata a M.B., delle ‘vette’ di oltre 450.000 euro.
Non vanno tutti a loro, alcuni rivoli finiscono a terzi, tra cui uno dei più stretti collaboratori di Bobbio, che viene indagato per 4 bonifici da 10.000 euro l’uno.
L’azienda dei rifiuti viene “spolpata.
Nel febbraio 2014 la sentenza di fallimento.
Un anno dopo, scattano le manette.

Vincenzo Esposito


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