Belgio, autorizzata per la prima volta eutanasia su un minore. È l’unico paese in cui i minori di tutte le età possono scegliere la “dolce morte”. Nei Paesi Bassi il limite di età è fissato a 12 anni
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n bambino è morto per eutanasia in Belgio per la prima volta da quando il paese ha revocato due anni fa le restrizioni di età. Lo riportano i media locali. Il minore, la cui età non è stata comunicata, era stato colpito da una malattia terminale, riporta il quotidiano belga Het Nieuwsblad. “L’eutanasia di un minore è un’opzione solo in casi del tutto eccezionali e senza speranza”, ha spiegato il presidente della Commissione federale di controllo e valutazione dell’applicazione della legge sull’eutanasia, Wim Distlemans. “Fortunatamente, ci sono pochissimi bambini che prendono in considerazione questa possibilità, ma questo non significa che dovremmo negare loro il diritto a una morte dignitosa”, ha aggiunto. Il Belgio è uno dei pochi paesi le cui leggi permettono alle persone nelle fasi finali di una malattia terminale di richiedere il suicidio medico-assistito, ed è l’unico paese in cui i minori di tutte le età possono scegliere l’eutanasia. Nei Paesi Bassi, il limite di età è fissato a 12 anni.
Coscioni “rispettata la volontà del minore”
“La notizia del primo caso al mondo di eutanasia ad un minore non dovrebbe stupire: lo Stato, in questo caso il Belgio, ha rispettato la volonta’ di un suo cittadino”, anche se minorenne, ha sottolineato Maria Antonietta Farina Coscioni, presidente dell’Istituto Luca Coscioni. “In Belgio – ha ricordato – esiste un preciso protocollo che prevede questa azione in particolari condizioni, senza pericolo di alcuna deriva. Equipe di medici e psicologici insieme al paziente e ai genitori valutano la situazione e solo dopo una attenta analisi si procede con l’atto eutanasico. La volonta’ del minore infatti va prima di tutto sottoposta a verifica non dei soli genitori (troppo emotivamente coinvolti) ma di esperti che ne possano certificare l’umore, l’eventuale stato piu’ o meno primariamente depressivo”. La volonta’ del familiare “non puo’ e non deve essere prevalente rispetto a quella del minore. Non e’ sufficiente per procedere all’atto eutanasico. Non possiamo al momento sapere se nel rapporto della Commissione federale di valutazione e controllo su eutanasia a fine anno, si potra’ capire quanti anni aveva. Comunque il tempo che e’ passato tra l’approvazione e l’applicazione, dimostra un’altra volta quel che dice il presidente della commissione, il prof. il professor Wim Distelmans: dall’approvazione delle leggi eutanasia in poi si e’ investito molto di piu’ su cure palliative”.
Cappato “Parlamento decida, Belgio non sia spauracchio”
“Purtroppo in Italia i media, incluso il servizio pubblico radiotelevisivo, affrontano la questione solo per inseguire i casi di cronaca, come puntualmente si fara’ ora per il primo caso di eutanasia legale su un minore in Belgio”, ha sottolineato Marco Cappato, promotore della campagna Eutanasia legale e presidente di Radicali italiani, aggiungendo che “si fa finta di non sapere che l’eutanasia clandestina e’ una realta’ praticata anche sui minori, rispetto alla quale il Belgio e’ stato il primo Paese al mondo ad avere il coraggio di porre regole a garanzia dei malati, delle loro famiglie e dei medici. Purtroppo, il caso del Belgio sara’ certamente usato come spauracchio per evitare una assunzione di responsabilita’ della politica italiana e continuare a girare la testa dall’altra parte”. Mentre “gli attivisti del Movimento Cinque Stelle – ha fatto notare Cappato – la pensano come la stragrande maggioranza dei cittadini italiani: non solo il testamento biologico, ma anche l’eutanasia devono essere legalizzate. E’ una buona notizia. I numeri sono persino schiaccianti: sul “Testamento biologico”, hanno votato favorevole 19.381 e contrario 934; sull’ “Eutanasia”, hanno votato favorevole 18.204 e contrario 1.882. Se i Parlamentari del Movimento Cinque Stelle vorranno ascoltare questa indicazione, c’e’ una prima questione della quale occuparsi: sono passati tre anni dal deposito della nostra legge di iniziativa popolare, sostenuta dalle firme cartacee di 67.000 cittadini e dal sostegno online oltre 300.000 persone. Sul testamento biologico la discussione e’ avviata in Commissione affari sociali, ma l’eutanasia e’ stata subito bloccata in Commissione congiunta Giustizia e Affari Sociali. Mi auguro che la votazione interna dia una spinta ai Parlamentari del Movimento Cinque Stelle per impedire che i due provvedimenti rimangano intrappolati nelle sabbie mobili del Parlamento e per ottenere un vero dibattito”.
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