Intervista a Mauro Di Gregorio (pres. di Aipib):”I Vigili Urbani in bicicletta non sono più deboli, invito il Comandante di Piano di Sorrento e le Amministrazioni locali al confronto”
Nei giorni scorsi a Piano di Sorrento era nata, su proposta di Salvatore Mare del Movimento Cinque Stelle, l’idea di rivoluzionare il trasporto dei vigili urbani, fornendo loro una bicicletta per gli spostamenti di servizio in città. Idea che però ha ricevuto il “no” secco da parte del Comandante dei Vigili Urbani, che avrebbe dichiarato che tale strumento “renderebbe i vigili deboli”.
Non è chiaro se la proposta sia naufragata definitivamente, ma oggi a chiedere un confronto sull’argomento, tramite un’intervista rilasciata alla redazione di ViViCentro, è stato Mauro Di Gregorio, presidente dell’Accademia Italiana Pattuglia in Bicicletta (Aipib): “La mia richiesta di confronto vuole essere nel merito delle dichiarazioni del Comandante dei Vigili Urbani di Piano di Sorrento, non sulla bocciatura in sè. Da vigile urbano non intendo mettere in discussione l’autorità del Comandante, ma essendo presidente e promotore dell’Aipib ho voluto far sentire la mia voce: affermare che dotare gli agenti della Polizia Municipale di un mezzo di trasporto come la bicicletta li renderebbe deboli, non è corretto” ha voluto sottolineare Di Gregorio.
“La bicicletta – continua – non solo è una scelta etica, nel segno dell’ecologia, ma anche uno strumento che, soprattutto nel contesto del traffico urbano, può fare la differenza nel contrasto alle attività criminali: dobbiamo considerare che l’età media dei vigili urbani, secondo i dati, è di 55 anni e che la maggior parte degli autori di atti illeciti è parecchio più giovane. In quest’ottica, uno strumento come la bicicletta può rappresentare un vantaggio che copre il gap fisico che può intercorrere tra operatore di sicurezza e malvivente; la mountain bike in dotazione, al contempo, può essere utilizzata come scudo.”
Ma oltre a presentare gli innumerevoli vantaggi, Di Gregorio ha voluto porre un tema importante: “Ci sono diversi studi, alcuni anche condotti da me, che attestano che un mezzo come la bicicletta genera prossimità tra cittadino ed agente, cosa fondamentale e spesso sottovalutata nel nostro Paese. E’ stato appurato che i contatti tra l’operatore di sicurezza in bici e il cittadino raddoppiano.”
“Spesso quando si parla di sicurezza si preferiscono parole forti, ma la repressione – che comunque è un aspetto di questo lavoro – è obsoleta e spesso crea altra insicurezza.”
“I cittadini chiedono sempre più spesso la ronda, ma se consideriamo la definizione di questa parola c’è da accapponarsi la pelle. Ben venga una riforma del Controllo di Vicinato, istituzione che se migliorata può avere effetti benefici. C’è da ricostruire il rapporto con il cittadino.”
Ritornando sulla proposta e le relative parole del Comandante dei Vigili Urbani:”Ovviamente la proposta dovrà essere accompagnata da una serie di accorgimenti: dovranno essere rispettati i termini del decreto 81 per garantire la sicurezza degli operatori; le biciclette dovranno essere munite di lampeggianti e di altri strumenti ad hoc; gli agenti dovranno ricevere adeguata preparazione ed è anche per questo che ho deciso di fondare l’Accademia.”
L’Accademia, alla quale già diversi Comuni si sono affidati per i corsi (tra cui Alessandria e Vercelli), è nata in seguito ad un’esperienza che lo stesso Di Gregorio ha fatto negli Stati Uniti, dove gli agenti in bicicletta sono già da tempo un’istituzione. Lì ha potuto apprendere metodiche e procedure che ora intende importare in Italia, intenzione che gli è valso il riconoscimento del premio FIAB.
“In Italia dobbiamo fare una serie di scelte ideologiche per quanto riguarda la sicurezza, partendo dalla prevenzione che non può essere più considerata un’alternativa. Creare pattuglie in bicicletta può essere una di queste scelte. Ad Alessandria abbiamo anche scelto di dotare la pattuglia ciclistica di body cam fornite, in via sperimentale, dalla Axon”
Infine ha voluto estendere l’invito al confronto ai Comandanti e alle Amministrazioni locali:”In quanto presidente di Aipib resto a disposizione di tutti per approfondire l’argomento, questa scelta non può essere appannaggio di una determinata ideologia politica. Possono abbracciarla tutti, nell’interesse dei cittadini e degli stessi agenti.”
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IPRODUZIONE RISERVATA
A cura di Mario Calabrese
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