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Castellammare di Stabia

ESCLUSIVA – Fontana: “Juve Stabia, obiettivi cambiati: via tanti calciatori forti. Lo scorso anno serviva più calma”

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Le sue parole

Alla puntata de Il Pungiglione Stabiese di ieri è intervenuto l’ex allenatore della Juve Stabia Gaetano Fontana che ha fatto il punto sulle difficoltà incontrate dalla squadra di Caserta in questa prima parte di campionato, ricordando anche la sua esperienza da tecnico dello scordo anno. Queste le sue parole:

“Ci sono stati tanti cambiamenti nella Juve Stabia, tra cui anche gli obiettivi della società. C’è stata una trasformazione dell’organico e tanti giocatori che potevano fare la differenza sono andati via, sono rimasti solo quelli sottocontratto. Da questo punto di vista si doveva mettere in conto che mister Caserta potesse trovare delle difficoltà iniziali, ma la sua determinazione, la sua voglia di fare e soprattutto il sentimento che prova per la piazza stabiese sono elementi fondamentali per superare questa sfida. Conosco il valore tecnico di Fabio e sono sicuro che riuscirà in questa impresa.

Sono d’accordo con quello che ha detto il ds Logiudice lo scorso lunedì qui al Pungiglione, ovvero che ci sono delle fasi del campionato che vanno vissute con estremo equilibrio e freschezza mentale. Se lo scorso anno quel periodo difficile fosse stato affrontato con più di calma, avremmo potuto dare fastidio fino alla fine. A gennaio è accaduto una cosa semplicissima: abbiamo giocato col Monopoli in casa, e non siamo riusciti a vincere. Poi abbiamo perso a Messina immeritatamente. È stato un continuo mettere toppe perché eravamo in emergenza. A Siracusa, ad esempio, ho dovuto forzatamente far giocare Lisi terzino perché mancava Cancellotti. Se quelle emergenze fossero state risolte con i risultati tutto sarebbe andato meglio. Poi il presidente ha deciso di cambiare allenatore sperando in un evoluzione positiva della squadra, ma sappiamo come sono andate le cose.

Nella prima parte della mia stagione alla guida della Juve Stabia c’era entusiasmo, i ragazzi si presentarono al ritiro con la smania di fare bene e, effettivamente, ci sono stati i risultati. Poi qualcosa è mutato, sembrava tutto così facile e scontato che qualcuno ha deciso di staccare la spina. Noi non eravamo ai livello del Lecce o del Foggia, quindi dovevamo essere sempre al massimo per dare fastidio.

Sono rimasto umanamente legato alla Juve Stabia e a Castellammare. Ho ricevuto trasparenza e correttezza dalla società. Ricordo con affetto Clemente Filippi, Vincenzo Guida e i vari collaboratori. Ho vissuto 3 anni stupendi come giocatore a Castellammare e un anno altrettanto stupendo da allenatore. Mi dispiace aver lasciato un percorso a metà, anche la squadra ne ha sofferto. Sono contento che Cancellotti sia approdato in serie B, Camigliano al Cittadella e che Mastalli suscita l’interesse di squadre importanti.

Quando Sandomenico a termine del match Sicuracusa-Cosenza ha detto che è contento dei suoi risultati perché così può dimostrarmi che l’anno scorso sbagliavo, ho pensato che ha pochi obiettivi nella testa. Aveva già manifestato la volontà di non essere più a Castellammare, voleva il “posto fisso” in campo e io non potevo garantirglielo, non garantirei una cosa del genere nemmeno a mio figlio. Dopo la Juve Stabia mi sono arricchito tanto a livello di esperienza. Il gruppo è più importante del nome del singolo giocatore, le prime donne non vanno bene in una squadra. Sandomenico ha delle grandi qualità, ma qualcosa non va nei suoi programmi, trova solo scuse e non soluzioni per andare avanti.

Auguro a Fabio Caserta tutto il bene perché ci tiene tanto alla Juve Stabia, è la sua famiglia. Ringrazio Manniello perché ha puntato su di me quando nessuno l’avrebbe fatto.”

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