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Castellammare di Stabia

ESCLUSIVA – Castellammare, Gaetano Amato ai 50 anni del Teatro Cat: “Ciro Madonna faceva il medico per mangiare e il regista per vivere”

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Castellammare di Stabia, ieri si è festeggiato il 50esimo anniversario della nascita del Teatro Cat

Castellammare di Stabia, oggi si festeggia il 50esimo anniversario del Cat Castellammare di Stabia, grande fermento nella città delle acque per il 50esimo anniversario della nascita del Cat, fondato da Ciro Madonnaed Italo Celoro nel 1968, diventa Cooperativa di teatro nel 1976.  Presenti all’anniversario di quella che è un’istituzione culturale in città, personalità politiche quali il Sindaco Gaetano Cimmino, l’assessore alla cultura e Vicesindaco, Lello Radice, il Consigliere Comunale Francesco Nappi (M5S) e tutto il suo team. Ma anche grandi personalità del mondo artistico quali Gaetano Amato, Lucio Pecoraro, Piero Pepe, Anna Spagnuolo, Peppe De Rosa e Valerio Apice.

La Redazione di Vivicentro.it è stata presente all’evento ed ha avuto la possibilità di intervistare Gaetano Amato

Oggi è stata una grande emozione ripercorrere le tappe della nascita del Teatro Cat, che cosa ti ha fatto provare?

Questi 50 anni sono moltiplicati per 30 perchè 30 sono gli attori che si sono formati con il Cat e sono diventati grandi personalità artistiche, ma ognuno di noi ha un bagaglio di ricordi. Il Cat ha fatto del teatro una cosa semplice, la cui cosa semplice portata sul palco, comunicava molto, senza dimenticare però che dietro c’era un grande lavoro di Ciro Madonna ed Italo Celoro.

Oggi con questo evento v è stata una grande promozione di cultura a Castellammare, cosa che il Cat ha sempre fatto. In un momento storico come questo stabiese, cosa ti senti di dire ai cittadini stabiesi?

Castellammare ha perduto la propria identità e il cittadino ha perso ogni contatto con la città. Per me si dovrebbe dare un sentimento di identità, magari cambiando la toponomastica della città, dedicando le strade a grandi autori, registi, quali Ciro Madonna, Annibale Ruccello, Italo Celoro. Ma ciò  che si deve capire, che fare cultura è cosa diversa da fare una manifestazione: il Cat nel corso di questi 50 anni ha promosso realmente cultura, facendo nascere nelle persone l’interesse di leggere un libro, andare a teatro, suonare musica, dipingere un quadro.

a cura di Vincenza Lourdes Varone

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