Grande festa a Castellammare di Stabia per l’evento “Rivediamoci e Ri..conosciamoci” organizzato dagli ex ragazzi dell’Azione Cattolica della Parrocchia Sant’Antonio di Padova, queste le parole di Don Paolo Cecere
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’ stata una grande festa oggi alla parrocchia di Sant’Antonio di Padova a Castellammare di Stabia. Un gruppo di amici, che hanno visto la chiesa nascere nel lontano 1963, hanno voluto organizzare una Réunion per rincontrarsi nuovamente e condividere i momenti vissuti insieme. Queste le parole in esclusiva ai microfoni di ViViCentro.it di Don Paolo Cecere:
Nella giornata di oggi si sono incontrati gli ex ragazzi dell’Azione Cattolica, quelli che dal 1963 al 1983 hanno dato una mano nella realizzazione della chiesa. Quali emozioni sono le emozioni che prova nel rivedere tutti questi vecchi amici?
Per me è un momento straordinario, sono emozionato pensando al bene che questi ragazzi hanno fatto per tanti anni. All’epoca avevano 13, 14 anni e si sono sacrificati per realizzare questo progetto. Voglio precisare che durante tutto l’arco temporale, dal ’63, mai si sono fatti male, anche se eravamo coperti dall’assicurazione. C’era entusiasmo, questi giovani ci mettevano il cuore. Se esiste quest’opera così bella nella nostra città è merito di questi giovani. A loro voglio dire «Grazie, vi voglio bene» per quello che avete fatto per questo rione, per questa città.
Ci racconta un episodio legato alla nascita di questa parrocchia
Questa parrocchia è nata in una zona periferica, c’era soltanto qualche palazzo. Era un rione che si sarebbe sviluppato quando abbiamo posizionato la baracca sul suolo che ci fu donato. La baracca fu data agli Americani ed ospitava il primo centro di addestramento dell’Oiermo. In questa struttura accoglievamo i fedeli. Poi abbiamo iniziato la realizzazione di quest’opera, nata grazie solo alla carità di questa comunità. Il Governo all’epoca diede una somma irrisoria. Oltre alla carità, c’era anche la raccolta differenziata, che posso dire con orgoglio che in Italia sono stato uno dei primi ad effettuarla, che ci ha permesso di raccogliere il 50% dei fondi necessari per realizzare quest’opera grandiosa. Iniziata la chiesa, tutto il territorio intorno si è valorizzato. Se all’epoca questa parrocchia valeva zero, oggi è uno dei centri più importanti della città. Posso dire che io ho benedetto l’80% delle prime pietre posate in questo quartiere.
Possiamo dire che lei è una pietra miliare di questa comunità
Esattamente, per questa comunità ho dato tutto, e l’iniziativa di oggi è nata circa un anno e mezzo fa a Montevergine. Ero con alcuni degli organizzatori di oggi, e mi è venuta l’ispirazione di rincontrare tutti coloro che ci hanno dato una mano nel realizzare questo grande progetto. Il comitato organizzativo ha lavorato notte e giorno per riuscire a contattare le oltre 400 persone. A loro mi rivolgo dicendo grazie per quello che avete fatto.
Don Paolo ha poi voluto dedicare un pensiero a tutti coloro che hanno fatto parte del gruppo che dal 1963 al 1983 hanno dato una mano nella realizzazione della chiesa e che oggi non ci sono più:
“Sono sicuro che il Signore li stia premiando per l’impegno che hanno messo per realizzare questo grande progetto. Dedicherò a loro la messa celebrata oggi”
A cura di Antonio Gargiulo
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