span style="font-size: 32px">Tante le speranze e i presupposti a favore, l’Europa non avrà Milano come sede per l’agenzia del farmaco. A sorteggio EMA è stata assegnata alla città di Amsterdam.
E’ stata una dura battaglia di voti che, oltre al danno anche la beffa, ha visto sfortunatamente Milano esclusa dalla scelta come sede dell’Agenzia europea del farmaco (EMA). A sorteggio l’olandese Amsterdam ha avuto la meglio sulla capitale ‘morale’ dello Stivale. L’esito della votazione, che si è svolta lunedì 20 novembre nel pomeriggio, nonostante nata sotto i migliori auspici per il nostro Paese, ci ha visti tristemente perdenti.
I primi due turni della votazione ci hanno visto trionfanti contro le altre 19 contendenti. Milano ha di fatto primeggiato, ottenendo un punteggio di 12 voti, vincendo anche su Amsterdam, che ha ottenuto 9 voti e Copenhagen che ha racimolato soltanto 5 voti.
Al momento del terzo turno, in finale con la città dei Paesi bassi, la partita si è chiusa con un asettico pareggio Milano – Amsterdam. Si è dovuto procedere a un’estrazione e la Dea Bendata ha baciato Amsterdam.
I criteri per l’assegnazione della nuova sede di EMA, sono stati sei e sono stati decisi e sottoscritti nel giugno 2017 e sono validi sia per l’EMA sia per l’EBA (European Banking Authority).
Il primo criterio è stato identificato nella garanzia che le agenzie possano continuare ad essere operative contestualmente con l’uscita del Regno Unito dall’UE e, a seguire, la garanzia che EMA e EBA non possano incappare in interruzioni di attività mentre sarà in atto lo spostamento.
Le città che ospiteranno EMA e EBA devono offrire collegamenti con tutte le capitali europee.
Tutti i lavoratori che dovranno spostarsi a seguito, dovranno godere di un sistema sanitario e di una sicurezza sociale adeguate.
Le stesse condizioni dovranno essere estese alle rispettive famiglie.
E’ fondamentale che sia per gli impiegati e sia per tutti i membri delle loro famiglie, dovranno esistere strutture educative di livello.
L’ultimo requisito favorisce i paesi che al momento non ospitano altre agenzie di matrice europea.
L’importanza dell’EMA, come quella dell’EBA, hanno un prestigio che è sotto gli occhi di tutti. Ma in realtà l’assegnazione o, al contrario, la non assegnazione, hanno un’importanza prima di tutto strategica ma soprattutto economica, in quanto consentano la nascita di nuovi posti di lavoro e una spinta notevole all’economia del Paese ospitante.
Rimane solo un dubbio. Si può affidare il futuro della ricerca, e quindi della salute di tutti, ad una monetina? Forse andrebbero messe in gioco delle caratteristiche oggettive che premino soprattutto scelte di buon senso…anche perché, come si dice, la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo!
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