Scuola fanalino di coda. Elvira Serafini, Segretario generale dello Snals-Confsal alle celebrazioni del 1° maggio in Piazza del Plebiscito
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celte non condivise. Stiamo vivendo un momento veramente drammatico: non c’è nessun tavolo di confronto.
Nella Giornata del Lavoro, organizzata dalla Confsal il 1° maggio a Napoli in Piazza del Plebiscito, sono state espresse dal Segretario generale dello Snals, Elvira Serafini, forti perplessità e preoccupazione, per la scarsissima attenzione di Palazzo Chigi alle problematiche della scuola.
Scelte fortemente penalizzanti per i lavoratori della scuola, decisioni non condivise sarebbero state prese dal Governo senza consultare i sindacati in merito a reclutamento e avanzamento di carriera, mentre il contratto collettivo è ormai scaduto da tempo e aspetta di essere rinnovato.
Nel suo intervento, il Segretario generale dello Snals, impegnata in prima linea per la difesa della professionalità dei docenti e di tutti i lavoratori del Comparto Scuola, ha più volte rilevato quanto le promesse fatte a Palazzo Chigi in merito al rinnovo contrattuale, alla stabilizzazione dei precari, alle procedure concorsuali, siano state deluse.
Il Governo si era impegnato a trovare maggiori risorse nella Legge di Bilancio per portare gli stipendi dei lavoratori del comparto alla media di quelli europei. I precari, che rappresentano il 65-70% dei lavoratori della Scuola, dovevano essere stabilizzati… promesse da marinaio.
Per i lettori di Vivicentro.it Elvira Serafini, che lotta con grande impegno per vedere riconosciuti i diritti di tutti i lavoratori della Scuola, dell’Università, della Ricerca, dell’Afam, ha dichiarato:
“Siamo fortemente preoccupati perché il momento è veramente drammatico, in quanto abbiamo un’intelligence che sta decidendo di tutto di più, baypassando il contratto, anzi svilendo il contratto, che è legge, e nello stesso tempo siamo basiti, perché si parla di una forma di reclutamento mai condivisa con le parti sindacali, si parla di un avanzamento di carriera non legata a una contrattazione ma alla formazione. Praticamente è uno coinvolgimento di tutto il sistema scuola che interessa tutto il personale e senza una condivisione, senza una contrattazione, senza che realmente il sindacato rappresenti il lavoratore e, tenuto a mediare, a trovare soluzioni, è stato messo da parte”.
Il 1° maggio è stato il momento per parlare dei problemi del lavoro, di riflettere sulle possibili soluzioni, di guardare con speranza al futuro, in un clima di coesione e solidarietà.
I lavoratori della scuola sono stanchi della scarsa considerazione di cui sono oggetto ormai da lungo tempo e sono pronti a scendere in piazza, per la loro dignità, per vedere riconosciuti i loro diritti.
COLLEGATA:
Napoli, Piazza Plebiscito, Manifestazione Nazionale Confsal 1° maggio 22
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Adelaide Cesarano / Redazione Campania
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