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Castellammare di Stabia

EDITORIALE – Juve Stabia, voltiamo pagina..

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S

e volessimo paragonare la stagione agonistica della Juve Stabia ad un libro, potremmo ottenere un romanzo ricco di emozioni e dal finale tutt’altro che scontato. L’arrivo di Guido Carboni, ed il suo ottimo esordio, condito dai 4 gol rifilati al Cosenza, rappresentano certamente i capitoli di maggior interesse del romanzo gialloblù.

I capitoli targati Fontana sono stati tanti ed hanno raccontato storie inizialmente bellissime. Protagonista è stata una squadra capace per mesi di sovvertire le gerarchie del campionato, riuscendo non solo a stare a contatto con le corazzate del girone, ma anche di precederle fino al termine della prima parte di stagione. Il romanzo avventuroso, da quel momento per i calciatori ed i tifosi della Juve Stabia, è diventato un racconto a tratti drammatico, in cui tutto nelle dinamiche gialloblù è andato storto. Conseguenza inevitabile è stato il cambio di “autore”, con Carboni che ha preso il posto di Fontana.

Proprio la prima gara del tecnico toscano sulla panchina della Juve Stabia può servirci da piacevole anticipazione sui prossimi capitoli.
Pochi fronzoli in campo, dove il gioco passa in secondo piano, in virtù della vittoria quale obiettivo primario da raggiungere. Si parte dalla semplicità, unico strumento attraverso cui ritrovare certezze; complicarsi la vita in un momento dove nemmeno le cose basilari riescono appare folle. Inoltre il nuovo tecnico ha dato un ulteriore input chiaro: nessuno schema imprescindibile, ci si adatta alle caratteristiche dell’avversario, della partita ed in base al momento della stagione. Così a Cosenza è andato in scena un 3-5-2 propositivo, con un Lisi versione Gareth Bale ed un Kanoute efficace quanto Mertens nel ruolo di falso nueve. Solo nella ripresa, con la squadra troppo schiacciata dal ritorno del Cosenza, Carboni è tornato al 4-3-3 così sa far salire le Vespe alla ricerca del gol sicurezza che poi è arrivato.

Conseguenza del cambio di guida tecnica è stata anche la verve e la voglia ritrovata da tutta la squadra, che ha giocato con un piglio pimpante e gagliardo fin dai primi minuti di Cosenza. Segno questo che, probabilmente, qualcosa si era rotto nell’equilibrio e nell’entusiasmo iniziale della gestione Fontana. Piacevole sorpresa è stata anche il “rispolvero” di Kelvin Matute, roccioso personaggio voluto da Fontana per il suo romanzo ma mai protagonista. Carboni ha invece subito lanciato i muscoli del centrocampista ex Casertana, autore di una prestazione monumentale per generosità ed abnegazione.

Certamente è eccessivo pensare che tutto i problemi siano ormai alle spalle ma le premesse per essere finalmente ottimisti cominciano a vedersi.
Una nuova grinta nella squadra, un allenatore voglioso di lavorare senza essere preda di un solo modulo o di una sola convizione, con le certezze dei calciatori che pian piano cominciano a ricomparire. Alla luce di tutte queste premesse, e di personaggi che devono tornare a recitare ruoli da protagonista (Ripa, Paponi, Mastalli e Liviero), è lecito sperare in un finale di stagione positivo.
Ora che è stata voltata pagina si può puntare ad un lieto fine.

Raffaele Izzo


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