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uve Stabia – Lecce è stata una partita a dir poco spettacolare, di quelle che potrebbero essere usate come spot per il Calcio. Partiamo però dalla fine: dagli applausi a fine gara di tutto il Romeo Menti. Se infatti qualcuno si fosse trovato allo stadio per caso, avrebbe quasi certamente pensato che tra le due squadre fosse finita in pareggio, ma mai che la Juve Stabia avesse appena perso una partita in larga parte dominata.
È questo l’aspetto importante, che in prospettiva potrebbe valere più dei punti persi contro la squadra di Padalino. Avere sui propri spalti, finalmente gremiti in ogni settore, un pubblico che apprezza la grande prestazione offerta, al di là del risultato, facendo prevalere la riconoscenza al nervosismo, è un fattore decisivo in un campionato così equilibrato.
Passando agli aspetti prettamente tecnici, non ce ne voglia Mister Padalino, ma la gara è stata in larga parte dominata dai ragazzi di Fontana e più che vinta dal Lecce è stata probabilmente buttata e persa dalla Juve Stabia.
Il primo tempo ha visto solo una squadra in campo, con i pugliesi annichiliti dalle folate di Kanoute e compagni. La differenza l’ha fatta la ripresa, simbolo della vittoria del Lecce; a ben vedere però anche il secondo tempo della gara parla più gialloblú di quanto si possa immaginare.
Nella ripresa solo Sandomenico ha avuto tre palle gol nitide, clamorose, per portare le Vespe al terzo gol e solo l’egoismo dell’esterno stabiese ha fatto sì che ciò non avvenisse.
Analizzando con lucidità, se quelle ripartenze fossero state gestitie con un pizzico di attenzione in più a nulla sarebbe valsa la reazione caparbia del Lecce.
Probabilmente la differenza avrebbe potuto farla una diversa gestione della gara da parte della Juve Stabia, sia in campo che in panchina.
Rallentare la gara, alla luce del ritorno del Lecce, con il possesso passa, qualità intrinseca alla mentalità stabiese voluta da Fontana, avrebbe avuto senza dubbio un effetto soporifero sul risultato.
Altre valutazioni possono coinvolgere alcune scelte tecniche fatte dallo staff stabiese nella ripresa. Probabilmente aiutare la difesa e la mediana, palesemente sulle gambe e vittime delle scorribande leccesi, sarebbe stata una scelta saggia.
Al netto di queste valutazioni tecniche e del calo nel finale, nulla è compromesso, anzi. Forse mai come ieri la Juve Stabia ha dimostrato di avere tutto per recitare un ruolo da protagonista fino alla fine. Solo una grande squadra può mettere sotto, a suon di gioco e di idee, squadre come Lecce e Foggia, finalmente potendo contare su un pubblico in grado di fare anche numericamente la differenza. Come una vittoria non avrebbe tagliato fuori il Lecce dalla corsa al primato, così la sconfitta non va a intaccare le ambizioni delle Vespe.
Sarà fondamentale che l’entusiasmo visto ieri, anche e soprattutto al termine della gara, non accusi il colpo di questa sconfitta e possa anzi concretizzarsi nuovamente nella gara di Matera e poi con quella interna contro la Virtus Francavilla.
Proprio la gara in terra lucana rappresenta la partita ideale per riprendere il volo..basta farlo tutti insieme.
Raffaele Izzo