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Castellammare di Stabia

EDITORIALE – Juve Stabia, come in un puzzle…

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a partita perfetta con cui la Juve Stabia ha steso al Menti la Sicula Leonzio lascia sensazioni positive e morale alto nel gruppo gialloblù. La superiorità mostrata dai gialloblù sui bianconeri è solo un aspetto dal quale ripartire; guardando la prestazione delle Vespe a 360 gradi tanti sono i fattori dai quali trarre fiducia in vista del rush finale della stagione.

Innanzitutto va evidenziato che la vittoria è arrivata contro una squadra con valori importanti, che può contare su calciatori importanti per la categoria: Foggia, Marano, Arcidiacono, Lescano, Esposito, Davì sono solo alcuni tra gli elementi di spicco della Sicula. Tra l’altro, quella di ieri è stata la prima battuta d’arresto dall’arrivo di Diana, che col suo lavoro ha dato la svolta al campionato dei siciliani, portati dalla zona playout a ridosso della zona playoff.

Ciò che salta all’occhio della gara di ieri è l’effetto “puzzle” della Juve Stabia, dove ogni elemento è perfettamente sostituibile all’altro, con cui si integra alla perfezione. Per una strana e fortunata coincidenza, nelle ultime due gare la vetrina se la sono presi elementi non pronosticati alla vigilia come protagonisti. Ieri l’infortunio accusato da Melara dopo pochi minuti ha ridato una chance al figliol prodigo Canotto, occasione che il 18 ha sfruttato come meglio non si poteva. Tripletta strepitosa per Canotto, a cui si aggiungono i tanti ripiegamenti difensivi che, siamo certi, per Caserta valgono più dei tre gol. Proprio l’abbraccio, arrivato dopo la prima rete, tra il tecnico stabiese e il calciatore è forse l’immagine del sabato stabiese.

Puzzle dicevamo, come la staffetta Marzorati – Allievi. L’ex Prato, anche lui vittima di un infortunio, è stato rilevato dal roccioso difensore ex Fieralpisalò, che ha mostrato di essere ben più di un’alternativa. Non è un caso che le prime vittorie in campionato della Juve Stabia siano state firmate proprio da Allievi, che ieri ha mandato un segnale forte e chiaro a Caserta. Per la retroguardia stabiese c’è da puntare anche su di lui.

Nella nostra visione di pezzi che combaciano a vicenda la sorpresa maggiore è forse Alessandro Bacci. Il giovane portiere scuola Fiorentina ha avuto la grande occasione di rilevare Branduani in due gare importanti: il proibitivo match di Lecce e quello casalingo con la Sicula, contro cui ritrovare la vittoria casalinga. Per Bacci due “clean sheet” su due gare giocate, ovvero in entrambe le partite che lo hanno visto in campo il portiere toscano è riuscito a mantenere la porta inviolata. Difficile pronosticarlo alla vigilia della doppia sfida contro Lecce e Sicula, tanto che Bacci aveva promesso di rasarsi a zero in caso di doppia vittoria. Per il portiere gialloblù è ora pronta la seduta dal barbiere.

L’effetto “puzzle” si denota anche nel progetto tattico della squadra, con Caserta ancora una volta bravo a cambiare veste alla sua Juve Stabia nel momento giusto. Dopo mesi di 4-2-3-1, il tecnico calabrese ha ridisegnato la squadra con il 4-3-3, in cui Vicente è il fiore all’occhiello, senza dimenticare il “passato.” E’ stato lo stesso Caserta a sottolineare come la svolta, nel match di ieri, l’abbia data l’avanzamento di Mastalli sulla linea dei trequartisti, con cui il 4-3-3 iniziale è tornato ad essere un 4-2-3-1. Una squadra capace di variare senza particolari affanni schema di gioco, senza dimenticare che i numeri alla fine sono solo numeri e che la differenza la fa l’atteggiamento, ha senza dubbio una marcia in più.

Conta affrontare ora con la stesso spirito battagliero l’Akragas, fanalino di coda della classifica, sperando di vedere un nuovo puzzle a tinte gialloblù.

Raffaele Izzo


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