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rasferta trapanese amara per la Juve Stabia, che torna a casa senza punti in tasca al termine di una gara che ha visto le Vespe scendere in campo col piglio giusto. Nonostante la rete con cui Bachini ha regalato l’illusorio vantaggio iniziale ai gialloblù, il Trapani ha poi fatto valere alla distanza le proprie qualità, individuali e di organico, superiori alla Juve Stabia, riuscendo a salvare la panchina del proprio tecnico.
Nel post partita Fabio Caserta ha – tra le altre considerazioni – sottolineato la sua delusione per la mancanza di una maggiore grinta dei suoi ragazzi soprattutto nel primo tempo, quando la Juve Stabia ha giocato a favore di vento. In virtù di questo ed altri fattori, possiamo dire che la Juve Stabia è ad oggi in preda agli e..venti. Tralasciando il gioco di parole, certamente le Vespe avrebbero dovuto sfruttare meglio il forte vento che, nella prima parte di gara, poteva essere un prezioso aiuto per il gioco dei gialloblù. Inevitabilmente la sconfitta di venerdì non è figlia di un vento sfavorevole (o favorevole non ben sfruttato), quanto piuttosto di tante piccole varianti che, sommate, hanno acquisito un peso specifico notevole.
In primo luogo, le assenze dell’ultimo istante di Morero, e soprattutto Mastalli, hanno privato la squadra gialloblù di due elementi cardine della propria spina dorsale; non è un caso che siano proprio l’argentino ed il giovane 24 ad essere rispettivamente Capitano e Vicecapitano delle Vespe. A sorpresa, vista la progressiva continuità che stava riacquisendo Allievi, ci si aspettava di vedere proprio l’ex Fieralpisalò al fianco di Bachini, ma così non è stato. La scelta di Caserta di schierare Redolfi in luogo di Morero non ha pagato, con il centrale ex Cremonese protagonista (suo malgrado) della rete del sorpasso di Evacuo con un grossolano tentativo di anticipo totalmente errato.
Spostandoci sulla mediana, i gialloblù hanno sofferto oltremodo il forfait dell’ultimo secondo di Mastalli. Poche opzioni per Caserta: con Capece non convocato (probabile cessione in vista per lui) e Calò, che nello scampolo di gara giocato ha mostrato quanto ancora debba crescere, il tecnico stabiese ha schierato Matute al fianco di Viola. Poco consistente, purtroppo, la fase di filtro offerta dal camerunense, la cui involuzione rischia di diventare un mistero.
Come sul fronte difensivo, anche in attacco non mancano le perplessità. Prerogativa fondamentale è risolvere il tira e molla Lisi. Se l’esterno romano è stato tolto dal mercato, allora perché continua ad essere relegato in panchina? Certamente, mai come quest’anno in casa Juve Stabia regna la filosofia “tutti utili e nessuno indispensabile”, ma è chiaro che un calciatore come Lisi è in grado di fare la differenza, specie in una partita come quella di venerdì dove la velocità del 23 sarebbe stata fondamentale in fase di ripartenza e contropiede. A ciò si aggiunga che l’assenza di Lisi costringe Simeri a giocare da esterno: un cambio di ruolo che snatura tutti i movimenti offensivi della Juve Stabia, condizionando negativamente anche le prestazioni dell’ariete stabiese. Forse è un caso, ma nelle due gare (Catanzaro e Trapani) in cui gli è stata riservata la fascia, Simeri è stato tra i meno positivi in campo.
Ultima considerazione riguarda il modulo. Inutile negarlo: il 4-2-3-1 è stata la svolta positiva della stagione della Juve Stabia grazie alla sorprendente intuizione di Caserta. Non per questo, però, lo schema “forza 4” deve diventare una prigione per le Vespe. In alcune gare, specie in trasferta e contro avversari superiori, soprattutto quando uno degli interpreti fondamentali del ruolo non è al meglio (per questioni tecniche/di mercato), nulla vieta di affidarsi ad un modulo differente, ma non meno propositivo.
Bisognerà essere bravi a riflettere su questi eventi, sperando che il mercato finisca quanto prima di portare dubbi ed incertezze, senza dimenticare che non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.
Raffaele Izzo