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Castellammare di Stabia

EDITORIALE – Juve Stabia, niente paura…

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a Juve Stabia riesce soltanto ad accarezzare l’idea dell’impresa al Bentegodi, uscendo sconfitta al triplice fischio per 4 – 1 dall’Hellas Verona. Finisce quindi la Coppa Italia delle Vespe, esito pronosticabile alla luce dell’avversario, ma non finiscono le sensazioni positive che regnano intorno alla squadra di Caserta.

Niente paura canta Ligabue ed effettivamente i timori, che un risultato così sonoro potrebbe innescare, non devono sfiorare la mente della Juve Stabia. Le Vespe se la sono giocata a viso aperto contro una compagine di categoria superiore, anzi quasi da Serie A: l’Hellas militava nella massima serie fino a due mesi fa e, per puntare all’immediato ritorno nella massima categoria, ha allestito un organico in grado di “ammazzare” il campionato cadetto.

Con queste premesse sarebbe stato facile puntare ad un italico catenaccio, affidandosi esclusivamente alla velocità dei propri esterni ed ai calci da fermo. Fabio Caserta, pur inquadrando normali errori che un 4-1 evidenzia, non ha rinunciato a provare ad imprimere la sua idea di gioco anche contro il Verona: se il passaggio del turno si è volatilizzato, di certo la gara di ieri ha aiutato la crescita, in primis in mentalità, dei suoi ragazzi. Non si dimentichi che il punteggio è frutto di una gara decisamente meno a senso unico di quanto possa sembrare: sul 2-1 per l’Hellas, prima che Pazzini chiudesse i giochi con la terza rete, la Juve Stabia ha provato concretamente a pareggiare i conti.

Niente paura, come il messaggio che sembra abbia mandato a tutto l’ambiente gialloblù Luigi Canotto. Inutile girarci intorno: è lui l’elemento in grado di fare la differenza, non solo in questa fase della stagione, ma in tutto il campionato delle Vespe. Come mostrato lo scorso anno, quando Canotto si perde in egoismi inutili la squadra ne risente, quando invece l’esterno diventa pungiglione delle Vespe, la Juve Stabia diventa letale per qualsiasi avversario. Ieri si è vista la versione scintillante del calciatore calabrese: un fiammante motoscafo più che un canotto cui dare una gonfiata (perdonate la rivedibile battuta). Proprio al termine del match che lo ha visto andare in rete al Bentegodi, Canotto ha chiaramente fatto intendere come il suo addio, dato da molti addetti ai lavori per scontato, non sia per niente vicino, mostrando anzi voglia di essere protagonista di un progetto vincente.

Può essere quindi lui il miglior “nuovo” acquisto della stagione, senza dimenticare le indicazioni positive mostrate dai suoi compagni. Carlini, al pari di Melara, custodisce doti di spicco per la categoria, così come El Ouazni, nel primo scampolo di gara ufficiale stabiese, ha lasciato intravedere il perchè Caserta se ne stia già, calcisticamente, invaghendo.

Allora giusto prendere la gara di ieri nel giusto modo, come un match di agosto, con tutte le incognite del caso, contro una squadra candidata a vincere il campionato di Serie B.

“Per un desiderio che esprimi te ne rimangono fuori altri cento” ricorda ancora Liga; allora giusto aver salutato la Coppa Italia, alla luce di un desiderio che le Vespe vorranno realizzare tra qualche mese, senza che la gara di ieri semini alcuna paura.

Raffaele Izzo


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