La prestazione con cui la Juve Stabia ha ieri annientato il Foggia è forse tra le migliori uscite delle Vespe negli ultimi anni. I gialloblù hanno sfiorato la partita perfetta ed hanno annichilito gli uomini di Stroppa, lanciando un messaggio chiarissimo a tutte le rivali per le posizioni di vertice.
La vittoria di ieri nasce secondo noi da 4 elementi; 4 come i gol delle Vespe:
1)La sconfitta di Reggio Calabria. Il passo falso calabrese poteva lasciare scorie psicologiche pesanti, soprattutto alla vigilia di un big match come quello contro il Foggia. La Juve Stabia è stata invece perfetta nel trarre gli aspetti positivi della gara contro gli amaranto, imparando in fretta dagli errori commessi al Granillo. Il merito di questa trasformazione va senza dubbio a Fontana, che ha assimilato immediatamente cosa a Reggio non era andato bene. La squadra fin troppo leziosa della scorsa settimana, che conscia della superiorità rispetto all’avversario, si era piaciuta e specchiata troppo, ha lasciato spazio ad una autentica belva, che ha aggredito gli avversari fin dal primo minuto. Le partite si vincono a centrocampo, senza dubbio, ma i gol si fanno in area, quindi le Vespe hanno finalmente capito l’importanza di essere cattive e ciniche sotto porta sin da subito. Pronti via e i gialloblù dopo 19 minuti sono sul 2 a 0; non può certo essere un caso. Avere quindi calciatori che quando sbagliano e capita raramente, imparano dai propri errori non può che essere un valore aggiunto.
2)Più che i quattro gol rifilati al Foggia, colpiscono la compattezza e la solidità con cui le Vespe hanno affrontato il Foggia. La Juve Stabia è stata un muro, una diga contro la quale gli uomini di Stroppa non sono riusciti a fare nemmeno un tiro. Zero le conclusioni verso la porta dei rossoneri, zero le azioni anche lontanamente pericolose del Foggia, zero i rischi corsi dalla Juve Stabia. La squadra forse sulla carta più forte del campionato non ha nemmeno tentato di andare in rete, dovendosi accontentare di un tiro dagli 11 metri, tra l’altro concesso per un fallo molto dubbio. L’eccezionalità della prestazione è data anche dalla qualità degli uomini scelti da Fontana. La Juve Stabia non ha concesso tiri al Foggia non alla luce di un modulo difensivo o di giocatori di rottura più che di costruzione; tutt’altro. Esterni che si abbassano fino a diventare terzini, mezz’ali che diventano mastini di centrocampo, attaccanti che svettano nella propria area come difensori centrali: questa è stata la Juve Stabia di Fontana.
3)Gli attaccanti della Juve Stabia, che formano un reparto da grandissima squadra. In ordine non certo di importanza ci si riferisce a Ripa, forse tra i primissimi attaccanti di tutta la Lega Pro per senso del gol, a Del Sante, bravo sempre a partecipare alla manovra di squadra con il suo gioco tecnico e fisico ed a Montalto, che forse ha in sé le caratteristiche di entrambi i colleghi. L’emblema di questo super attacco è la rinascita di Ripa che segna, fa segnare, fa espellere gli avversarsi e difende. Fateci caso: quando la condizione non era al top, Spider sgomitava e spesso incappava nel fallo; ora invece è lui il bersaglio dei falli avversari, che però non riescono smorzare la sua voglia di gol. Ora Fontana dovrà gestire il piacevole “problema” di mandare ogni domenica in panchina due dei suoi tre “moschettieri”.
4)Il Menti, che finalmente torna ad essere l’arma in più della Juve Stabia. Dopo una stagione dove le vittoria in casa sono state poche, risicate e sofferte le Vespe si sono riprese il proprio stadio, che è nuovamente un fortino quasi inespugnabile. Tutte vittorie per i ragazzi di Fontana nello stadio di casa, che torna ad essere l’amuleto, il luogo dove costruire le proprie fortune. Serve però alzare l’asticella e trasferire la stessa personalità che si vede al Menti anche ai match fuori casa. Inutile girarci intorno, il sostegno dei tifosi è il cardine delle vittorie di squadra e non è certo un caso che la roboante vittoria di ieri sia arrivata col pienone stagionale sugli spalti. Una squadra che punta a raggiungere a fine stagione un risultato importante non può però prescindere dal fare risultato anche fuori casa ed è su questo aspetto che ora serve lavorare.
R
affaele Izzo