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’esordio in campionato della nuova Juve Stabia contro la Fidelis Andria ha fatto capire che, quella appena iniziata, sarà una stagione diversa da quelle passate.
Rispetto agli anni scorsi già si può notare una piccola ma apprezzabile inversione di rotta, con le Vespe che nelle stagioni precedenti, avevano sempre mal digerito la prima di campionato, uscendo sconfitti. In terra pugliese, invece, è subito arrivato il primo punto della Juve Stabia 2017/18, che ha abbandonato immediatamente la casella 0 in classifica.
Salta all’occhio, inevitabilmente, la super prestazione di Daniele Paponi, nuovo leader in campo e fuori della Juve Stabia. Come sta avvenendo in Serie A con Dybala, anche Paponi sembra essere galvanizzato dal magico 10 che gli e stato posto sulle spalle, rendendosi protagonista di giocate e personalità mai viste lo scorso anno. Giusto che la copertina se la prenda Paponi, ma dietro di lui c’è una squadra che, al netto dei normali errori in questa fase, sta dimostrando di avere qualità tecniche ed umane da non sottovalutare.
Morero è già il Capitano che sprona e sgrida i compagni, Viola il metronomo dinamico della squadra (espulsione da perdonare la sua), Mastalli regala lampi di classe, Berardi mostra vivacità rara per essere un giovanissimo esordiente, così come Lisi, una volta al top della condizione, sarà il turbo della squadra.
Una squadra che ben mescola la sua anima giovane a quella di esperienza, come i suoi Mister, Caserta e Ferrara, uno giovane e all’esordio, con l’altro a dare il giusto contributo in termini appunto di esperienza.
Proprio per le buone sensazioni post gara, il risultato va visto in modo sicuramente positivo e fiducioso. Ci sta che il 3 – 3 finale lasci un po’ di amaro in bocca, ed è giusto così, perché l’ambizione è alla base dei successi, ma è anche giusto comprendere che in dieci uomini, con una condizione traballante, contro un ottimo avversario ed in un campo caldo, subire la rete del pareggio è un passo “necessario” e normale che farà crescere la Juve Stabia.
Riuscire a mantenere poi il pari negli ultimi concitati minuti, con una Fidelis più in palla ed in superiorità numerica, è un ottimo segnale in tema di determinazione e caparbietà.
Tutti segnali che fanno ben sperare e che, magari affiancati a dei lavori al Menti quanto più rapidi possibile, non lasciano dubbi sul cuore ed il sacrificio che la nuova Juve Stabia metterà in campo per tutta la stagione.
E poi, contando anche su un 10 così tirato a lucido, tutto sarà meno difficile.
Raffaele Izzo