G
iornata di fine e di inizi, quella di ieri al Menti. L’anno della Juve Stabia termina con la prima gara del girone di ritorno, contro l’amico Siracusa. Gara non steccata dai ragazzi di Caserta, che superano 1 – 0 gli aretusei grazie alla rete di Carlini. Il più classico dei clean sheet, ovvero del risultato per eccellenza per la squadra vincente, il bottino pieno conquistato mantenendo la propria porta inviolata.
Si chiude così il 2018, un anno che per la Juve Stabia è stato di fortissime emozioni. Se in campo, anche nei primi sei mesi dell’anno, la Juve Stabia guidata da Fabio Caserta è apparsa propositiva, vincente e convincente, terminando la propria corsa playoff ancora contro la Reggiana, ed ancora non senza polemiche, le sensazioni più intense per molte settimane i tifosi stabiesi le hanno vissute a palla ferma. Il 2018 è stato infatti l’anno della grande paura, l’anno in cui il Patron Franco Manniello ha scelto di farsi ufficialmente da parte, lasciando presagire, per settimane lunghissime, la fine del calcio a Castellammare.
Il 12 luglio 2018, però, la paura si è dissolta con l’arrivo alla Juve Stabia dei nuovi soci guidati…proprio da Franco Manniello. Troppo forte l’amore per i colori gialloblù per abbandonare la sua creatura: Manniello è quindi rimasto “garante” della nuova Società con il 30% delle quote, in una ripartizione che ora vede al suo fianco protagonista l’Avv. Giovanni Palma. In uno spettacolo pirotecnico magnifico, e ovviamente gialloblè, nel 2018 è stato forse il nuovo assetto societario il fuoco d’artificio più bello per la Juve Stabia.
Spettacolo che si è consolidato in campo a suon di prestazioni e risultati da record. In Serie C mai una squadra era arrivata al giro di boa imbattuta e facendo registrare 46 punti (+1 sul campo), frutto di 14 vittorie e 5 pareggi in un cammino che a gennaio vede ancora vuota la casella dei passi falsi. Centostelle sullo spettacolo di fuochi stabiese, sono ovviamente la miglior difesa (al Menti porta inviolata da 601 minuti, ultima rete subita da Castaldo – grazie al collega Domenico Ferraro per il dato numerico), il miglior attacco ed il titolo di capocannoniere di Paponi, insidiato non da lontano da Carlini.
In una squadra che “muore su ogni pallone”, come ama dire il D.S. Polito, miscelatore dell’elisir miracoloso stabiese, difficile individuare un punto debole o una mancanza da sopperire ricorrendo al mercato di gennaio, con la Juve Stabia che, mai come quest’anno, può permettersi di dedicarsi alle trattative da spettatrice non interessata. In uno spettacolo reso perfetto da ogni fuoco, due sono le nuove attrazioni pirotecniche che hanno lasciato a bocca aperta i tifosi stabiesi: Magnus Troest e Max Carlini, calciatori assolutamente dominanti nei rispettivi ruoli, poche volte in passato visti in gialloblù.
A dirigere la scenografia pirotecnica stabiese, combinando alla perfezione rumori, luce e fumo, come fa un vero fuochista, Fabio Caserta. Il giovane tecnico, dopo la prima stagione da allenatore, già ottima, è migliorato nella gestione della gara, con l’utilizzo spesso saggio delle sostituzioni, nello studio di soluzioni inaspettate da calcio piazzato, nella duttilità che ha conferito alla propria squadra e, soprattutto, rivelandosi psicologo per eccellenza. Caserta riesce a trarre il meglio da ogni singolo elemento, toccando sempre le corde giuste, aspettando quando c’è da aspettare che un momento no passi e traendo il massimo quando invece i propri calciatori sono al top. Non è un caso che anche chi gioca meno, segua totalmente e senza esitazioni l’allenatore stabiese.
Allora, chiuso un 2018 straordinario e per certi versi irripetibile, non resta che godersi i fuochi d’artificio che verranno, sperando che il 2019 della Juve Stabia possa essere l’anno del B…otto finale.
Raffaele Izzo