La bestia nera Alfageme punisce la Juve Stabia brava a recuperare il risultato ma ingenua nell’occasione del gol del pareggio dei falchetti
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l divertente derby tra Juve Stabia e Casertana ha certamente scaldato gli infreddoliti tifosi presenti al Menti, forse non per il punteggio, non esaltante per i supporter stabiesi, quanto per la vivacità delle due squadre. Le Vespe ed i Falchetti si sono affrontati a viso aperto, anzi ad ali spiegate, dividendosi poi la posta in palio.
L’eredità che lascia il 2-2 di ieri si compone di tanti elementi, diversi tra loro ma tutti rilevanti. Tante sono le certezze in casa gialloblù, ma si palesa anche un dubbio non da poco.
Partendo dalle certezze, iniziamo dalla maledizione Alfageme. Sono ormai piu di dieci anni che l’attaccante argentino si infiamma quando vede la Juve Stabia, come un toro a cui viene sventolato un vessillo rosso. Fortunatamente per i gialloblù, almeno, gli incontri con Alfageme sono solo due a stagione.
Le altre certezze riguardano alcuni elementi della rosa stabiese, divenuti ormai, certezze appunto. Si parte dagli amici Lisi e Viola, calciatori ad oggi trainanti nei rispettivi ruoli.
Entrambi sono stati accomunati da un inizio di stagione non facile: Viola è stato condizionato dalle tre giornate di squalifica rimediate all’esordio in campionato, mentre le tante voci di mercato estive hanno a lungo minato la serenità dell’esterno romano. I due calciatori si sono ora ripresi alla grande, chi più rapidamente e chi meno, diventando la mente ed il braccio della Juve Stabia.
A proposito di certezze vanno menzionati Bachini e Canotto, bravi a confermare il proprio periodo di crescita. L’ex calciatore del Trapani, quando riesce a mettere le proprie doti al servizio della squadra, è devastante, così come è ormai sicuro e preciso Bachini in tutte le dinamiche della fase difensiva.
Il dubbio è invece uno, ma alquanto rilevante. Cosa vuole fare la Juve Stabia da grande?
Il cammino della squadra di Mister Caserta è senza dubbio positivo, ma proprio le tante buone prove offerte lasciano pensare se raffrontate a prestazioni meno solide, soprattutto dal punto di vista mentale e caratteriale. Anche ieri si è vista nella prima fase di gara una squadra quasi saziata dalla vittoria di Monopoli, e priva di dell’animo battagliero che in Serie C bisogna sempre avere, soprattutto se non si è una corazzata.
La riprova della “superficialità” del primo tempo è stata la reazione veemente dei gialloblù nella ripresa, che senza troppi affanni, sono riusciti a ribaltare il risultato, salvo poi imbattersi di nuovo nella propria bestia nera.
Per Caserta, sempre attento all’aspetto motivazionale, sarà importante toccare le giuste corde della squadra e capire i motivi di questi cali di concentrazione.
La differenza tra un campionato di livello ed uno di “galleggiamento” passa anche da questi fattori.
Raffaele Izzo
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