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ittoria numero 16 su 22 gare di campionato per la Juve Stabia. Le Vespe superano di misura la Paganese in una gara ostica proprio perché da molti pronosticata alla vigilia come una mera passerella per i gialloblù. I tre punti conquistati dai ragazzi di Caserta rischiano di essere tra i più pesanti quando sarà tempo di fare il bilancio definitivo della stagione. Tre infatti le peculiarità del derby con la Paganese: cerotti, prodezza e miracoli.
I cerotti sono quelli che lo staff medico gialloblù ha dovuto usare su gran parte dei calciatori stabiesi. Nonostante la vigilia della gara vedesse solo Di Roberto come sicuro indisponibile, la Juve Stabia ha dovuto far fronte alla principale, quanto inaspettata, emergenza fisica della stagione. Il virus influenzale che ha colpito la squadra ha infatti avuto molteplici bersagli: Mezavilla, Melara e Carlini hanno dovuto alzare bandiera bianca; Vicente, pronosticato titolare alla vigilia del match, si è dovuto accomodare in panchina, mentre Viola, Paponi e Torromino hanno visto la propria prestazione condizionata dagli alti e bassi della febbre. Centrare la vittoria nonostante queste difficoltà non può che essere la migliore medicina per i malanni gialloblè.
Prodezza, dicevamo, come quella che ha punito la Paganese. La scena se l’è ripresa il giovane prestigiatore stabiese, Giacomo Calò, che ha tirato fuori l’ennesimo coniglio dal proprio cilindro magico. Ennesima prodezza balistica del 5 delle Vespe, tornato in veste cecchino dopo il legno di Viterbo e le leggerezze della gara di Potenza. Colpo micidiale per Calò, che ha abbandonato la precisione dei colpi da biliardo cui ci ha abituati, per affidarsi alla potenza del bowling: strike potente ed autorevole per il regista di Caserta, che sceglie il mix ideale di effetto ed energia.
Miracoli, come quelli di Paolo Branduani. Se è ancora presto per affibbiargli la santità, il Super Man delle Vespe è vicino quanto meno alla beatificazione. Invisibile, senza essere inutilmente coreografico nelle gare in cui non è necessario, uomo ovunque quando l’avversario decide di fargli sporcare i guantoni, Branduani ha sbarrato la strada ad una Paganese per nulla doma. Addirittura c’è l’imbarazzo della scelta nella nomination dell’intervento più bello/difficile del 26 stabiese, che nel post gara indica il balzo sulla conclusione di Parigi nel finale come parata della giornata.
Tre fattori, cerotti, gol e miracoli che hanno contraddistinto la vittoria della Juve Stabia, resa ancor meno semplice dai risultati delle avversarie, già vincenti prima che le Vespe scendessero in campo. Mantenere alta la concentrazione, senza farla diventare pressione che influisce sulla prestazione, è ulteriore sinonimo di maturità.
Si inizia ora a preparare la difficile trasferta di Rende, sperando di togliere i cerotti dagli elementi tipici delle gare stabiesi.