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l lunedì di tanti tifosi stabiesi ha ancora il retrogusto della splendida serata offerta dalla Juve Stabia. Le Vespe hanno superato senza troppi affanni il Siracusa ed i tifosi delle due squadre hanno dato una spettacolare lezione di tifo, fratellanza ed affetto reciproco. Anche l’inizio della settimana lavorativa può essere meno pesante con questi presupposti.
Il match di ieri suona come l’ennesimo messaggio lanciato dai gialloblù alle squadre più accreditate per le posizioni di vertice, e fa toccare alla Juve Stabia le quattro vittorie consecutive; un poker di questo genere mai si era raggiunto, soprattutto nella parte iniziale della stagione, dove le Vespe tradizionalmente fanno fatica a prendere il volo. Perfino la cabala che aveva sempre visto la doppietta in casa delle Vespe quasi come una maledizione, è stata sfatata e la Juve Stabia ha centrato sei punti nei due match consecutivi al Menti.
Alla luce della bella vittoria con il Siracusa tornano in mente le parole del Patron Manniello dopo la sconfitta iniziale di Catania. Il numero 1 gialloblù invitava i tifosi ad andarci piano con le critiche proprio perché fiducioso circa le potenzialità della sua squadra. A distanza di venti giorni quelle parole di Manniello suonano come una piacevole profezia. La sconfitta di Catania paradossalmente ha reso la Juve Stabia ancor più cattiva e decisa a fare grandi cose.
La Juve Stabia vista ieri sera ha dimostrato ancora una volta di essere una squadra di valore, a prescindere dall’ottimo organico messo a disposizione di Fontana. Le Vespe hanno ormai acquisito una mentalità vincente che permette loro di attaccare l’avversario mentalmente, fisicamente e tatticamente. Emblematico è stato il calcio di inizio, con tutti gli effettivi gialloblù, Russo a parte ovviamente, sulla linea di centrocampo pronti a pungere gli avversari. Anche quando la palla sembra non voler entrare, la Juve Stabia non si fa prendere dalla frenesia né dalla tentazione del lancio lungo; si gioca sempre palla a terra cercando la soluzione più immediata: testa fredda e piedi caldi.
La partita di ieri fa salire in cattedra il baby centrocampo scelto da Fontana. La mediana formata da Esposito, Mastalli e Izzillo, rispettivamente classe 1995 – 1996 e 1994, ha mostrato maturità e coraggio, non facendo rimpiangere i “titolari” sulla carta: gente del calibro di Capodaglio, Salvi e Zibert. La crescita dei giovani, che da semplici alternative diventano titolari cui affidarsi senza troppa preoccupazione, è tutta da ricondurre a Fontana, bravo a creare il giusto mix di esperienza e leggerezza.
Nonostante tutte le buone sensazioni di questo inizio di stagione, sarebbe un errore imperdonabile pensare che la strada ormai è in discesa è che il secondo posto attuale possa essere una costante del campionato della Juve Stabia. L’unica chiave per ottenere altri risultati come quelli di queste settimane è il lavoro; distrarsi e piacersi troppo equivarrebbe al più grave degli autogol. Nel mirino va subito messa la trasferta di Fondi, dove le Vespe si presenteranno in emergenza in difesa. Se non dovesse concretizzarsi il recupero di Morero, potrebbe toccare a Liotti spostarsi al centro al fianco di Atanasov, con Liviero nuovamente in campo sulla fascia sinistra.
Gli unici che hanno la licenza di sognare e di esaltarsi sono i tifosi, splendidi come al solito e che con il loro spettacolare geyser sound, stanno accendendo sul Menti i riflettori di tutta l’Italia pallonara. I supporter gialloblù hanno la responsabilità, non certo semplice, di portare sempre più gente allo stadio. Squadra, tifosi, società e Città: con l’unione ed il lavoro possono raggiungersi grandi traguardi.
Volendo paragonare l’intero campionato ad una singola giornata di 24 ore, probabilmente al momento siamo solo alle prime luci del mattino e c’è ancora tutta una giornata da vivere. Certo però che, mantenendo sempre i piedi ben saldi a terra, se il buongiorno si vede dal mattino..
Raffaele Izzo