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ltimi sei giorni di idee, ipotesi, chiacchiere e voci, poi a parlare per la Juve Stabia sarà finalmente il campo. Domenica le Vespe affronteranno il Bassano nel primo turno, a eliminazione diretta, di Coppa Italia.
Inutile negarlo, non appena si è avuta la certezza circa il primo avversario stagionale, la mente di tutti i tifosi stabiesi è volata a quel Bassano – Juve Stabia, primo turno playoff della stagione 2014/15. Il gol annullato a Guido Gomez al minuto 119 fa ancora malissimo; sarebbe stata la rete dell’ 1 – 2, che avrebbe evitato i calci di rigore e che, soprattutto, avrebbe spalancato alla Juve Stabia il passaggio del turno.
Cross forzato ma preciso di Bombagi, stacco di Gomez, palla in rete; l’arbitro Serra che prima convalida la rete, salvo poi annullarla inspiegabilmente: è tutto stampato nella mente dei tifosi, di Cancellotti, unico reduce in campo di quella squadra, di Caserta, oggi allenatore delle Vespe, e di tutti i dirigenti. Probabilmente anche al Presidente Manniello sarà scappato un sorriso amaro, una volta scoperto di dover reincontrare il Bassano.
In questi giorni il termine rivincita è apparso un po’ ovunque per descrivere il match tra Juve Stabia e Bassano.
La vittoria del 17 maggio 2015 avrebbe avvicinato la Juve Stabia alla Serie B, avrebbe scatenato l’entusiasmo di una città intera, avrebbe fatto spiccare il volo alle Vespe. Il match di domenica è il primo turno di Coppa Italia, senza dubbio una gara importante, ma in cui una eventuale sconfitta non farebbe cadere nessuna delle due squadre nella disperazione.
Mettendo da parte i sentimenti del passato, il destino regala a Fabio Caserta la prima panchina proprio a Caserta. La voglia di vedere la nuova Juve Stabia è tanta, così come le ipotesi sulla formazione. Le curiosità maggiori riguardano il ruolo di numero 1, conteso da Bacci e Zanotti, il centrocampo, che ad oggi, continua ad avere in Mastalli il suo faro, e l’attacco, con Lisi, Rosafio e Sandomenico sinonimi di quantità e qualità sugli esterni. Finalmente sarà solo il campo a dare le giuste risposte e le giuste indicazioni.
Sarà giusto puntare sulla voglia di vendicare la sconfitta di Bassano e sulla rabbia per quell’ingiustizia subita ma il peso specifico della gara di due anni fa rispetto a quella di domenica è completamente diverso, quindi no, non chiamatela rivincita.
Raffaele Izzo