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Castellammare di Stabia

Editoriale Juve Stabia – Avellino: tutto troppo Bellich

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el nostro editoriale sulla Juve Stabia esprimiamo il nostro pensiero sulla seconda di campionato per le Vespe contro l’Avellino.

Si fa un ritorno al passato. La Juve Stabia scende sul prato di gioco dello Stadio Romeo Menti che ribolle di entusiasmo. Colori, striscioni, cori ed aria di festa a colorare il cielo di Castellammare di Stabia.

Sicuramente il derby contro i bianco verdi è molto sentito dalla piazza, ma quest’anno c’è qualcosa di diverso nell’aria: dalla presenza numerosissima dei tifosi, oltre 3200, alla sensazione che qualcosa di magico sarebbe accaduto, con il sottofondo del sax e la lettura delle formazioni a bordo campo, iniziative fortemente volute dall’Amministratore Unico Polcino.

Dopo un primo tempo abbastanza equilibrato, seppur non sfruttando l’occasione della palla mancata sulla testa di Piscopo, nella ripresa le Vespe hanno fortemente punto i lupi.

Pregevole ma anche, ad effetto, sentito, voluto, pulito e galeotto è stato l’assist di Mignanelli per Bellich! Che davvero rende tutto troppo Bellich!

Il gol che sancisce ulteriori 3 punti in casa Juve Stabia deriva dalla volontà tagliente di vincere.

La strategia di Mister Pagliuca e del suo staff risulta finora vincente: onorare la maglia, lottare e “mordere” gli avversari! E si sa: chi la dura la vince!

Le vespe, inoltre, hanno avuto più di una possibilità per siglare altri goal, ma Ghidotti ha ben difeso la sua rete.

Ciò che più ha colpito nel derby di ieri è stato il senso di squadra, di gruppo, a governare gli oltre novanta minuti di gara.

Perché, in fondo, i sei punti conquistati dalle vespe appartengono davvero a tutta la squadra!

Juve Stabia – Avellino: la rosa con un’anima battagliera

Il gruppo squadra è un’entità che si avvale di una sua anima.

L’allenatore è il suo regista: sente e filtra ogni aspetto di quest’anima e ne regge le redini, modulandone il passo, controllandone, lungo il suo percorso sportivo, il lato calcisticamente cattivo.

Come risaputo, ieri Mister Pagliuca era squalificato e non poteva sedere in panchina.

A dirigere il match il suo secondo, Mister Nazzareno Tarantino scelto e chiamato proprio da Pagliuca per dargli una mano.

Pagliuca in tutta la settimana di allenamenti ha canalizzato l’energia interiore dei componenti dello spogliatoio, fino a farli diventare una cosa sola, e addirittura a far passare come innocui i piccoli errori individuali di qualcuno.

Da Erradi, uno dei migliori in campo, a Buglio, nessuno escluso, hanno lottato per vincere!

Pagliuca di fatto con questo suo modo di lavorare può essere accostato con qualche forzatura a Mourihno gran difensore e sostenitore dello spirito di squadra e del lavoro di squadra.

Mourinho afferma: “i giocatori non vincono trofei, il gruppo vince trofei, la squadra vince trofei.”

In realtà essenza, prestazione ed equilibrio sono fattori fondamentali nel calcio, al di là del risultato.

Eppure ciò che permette di cavalcare l’onda della classifica sono i punti, e quelli si accumulano con i risultati. Un po’ come le contraddizioni della vita. Un po’ come recita “La dura legge del goal” brano degli 883 che recita:

È la dura legge del gol

Fai un gran bel gioco però

Se non hai difesa gli altri segnano

E poi vincono

Loro stanno chiusi ma

Alla prima opportunità

Salgon subito e la buttan dentro a noi

La buttan dentro a noi

Con umiltà ma anche con memoria, chiudiamo il nostro editoriale su Juve Stabia – Avellino con la speranza che questo entusiasmo resti vivo per tutta la stagione: questi ragazzi lo meritano!


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