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DITORIALE: La Juve Stabia affronta la Fidelis Andria, ultima in classifica, allo stadio Romeo Menti conquistando un pareggio senza emozioni.
Nonostante la pioggia e le basse temperature, la piazza stabiese si era preparata bene per assistere ad un match importante.
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La partita con la Fidelis Andria, infatti, avrebbe dovuto confermare le qualità di una squadra fin troppo bastonata e disorientata dal cambio di due allenatori precedenti totalmente diversi in principi ed azioni di gioco.
Ed invece, ancora una volta, le vespe deludono le aspettative conquistando solo un pareggio.
Di certo Mister Novellino non ha avuto molta scelta negli undici da schierare in campo.
Considerando, infatti, le assenze di Mignanelli, di Pandolfi, di Peluso e Guarracino, poco restava per il 4-3-3- che il tecnico sceglie come vestito da far indossare ai suoi giocatori.
C’è da dire, inoltre, che per quanto un abito possa passare ai ritocchi sartoriali, ci sarà sempre qualche imperfezione in base alle caratteristiche corporee di chi lo indossa.
Se poi il modello deve adeguarsi al tessuto, al design e al taglio, non c’è sempre garanzia di successo.
Una Juve Stabia poco determinata e tenace nel voler conquistare quei tre punti che avrebbero donato un gusto ed una emozione diversa in classifica con l’ottica di conquistare i playoff.
Un miscuglio di colori, stoffe, cuciture e rappezzi che di certo non hanno fatto sfilare al meglio gli undici schierati.
Un centrocampo poco compatto, qualche disattenzione di troppo nel reparto difensivo, un attacco più votato al recupero e gestione delle palle, hanno donato l’amaro disincanto dell’abito perfetto.
Specifichiamo, altresì, che il sarto principale poche colpe ha se non di cucire addosso ai calciatori il tessuto più insidioso da modellare: il coraggio di giocarsela!
Editoriale Juve Stabia – Fidelis Andria: quando a crederci è l’ultimo arrivato
Tra la mescolanza dei drappi, però, emerge un abito arrivato da poco.
Spumeggiante, determinato, voglioso di fare e di far notare i suoi colori, nonostante i tanti minuti di panchina ed i pochi di campo.
Perché per quanto sembrino cose di secondaria importanza, la missione degli abiti non è soltanto quella di tenerci caldo.
Essi cambiano l’aspetto del mondo agli occhi di chi li guarda.
Entra in gioco il numero 90, visibilmente attivo, e prende un palo. Un’occasione importante che, però, a conti fatti non apporta risultati.
La sua voglia di crederci non ha fatto sì che deponesse ancora la sua stoffa pregiata sul prato verde senza lasciare traccia.
Ecco che ci riprova e su assist di Silipo, Volpe regala la gioia del pareggio. Un punto d’oro. Un punto che però lascia comunque l’amaro in bocca per non aver vinto sull’ultima in classifica.
Come sosteneva il grande Diego Armando Maradona: “Se mi trovassi ad un matrimonio, vestito di bianco e arrivasse un pallone pieno di fango, non esiterei a stopparlo di petto.”, forse oggi ci si aspettava più sudore, più cazzimma, più fango.
Perché come canta Jovanotti:
“La passione che fa crescere un progetto
L’appetito la sete l’evoluzione in atto L’energia che si scatena in un contatto”,
rimbomba dannatamente nei cuori di chi i colori gialloblù li sente cuciti addosso: la piazza.
La Juve Stabia ci ha regalato, però, la grande sensazione di rivivere i playoff alla guida di Mister Novellino che lo scorso anno, a causa dei punti di penalizzazione, perse questa occasione.
Nel calcio, così come nella vita, mai dire mai!
Non resta altro che attendere il prossimo match e sperare di caricarsi cuori, occhi e mente!
In un prato verde pieno di sudore e passione, come sempre e per sempre di fianco alla Juve Stabia!