Il 18 Maggio 2021 morì Franco Battiato. Uno dei più fini “cantori” della vita e di questa nostra disastrata Italia ci ha lasciati un anno fa.
IL RICORDO di Franco Battiato
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unti Chiave Articolo
Franco Battiato è morto il 18 Maggio 2021, nella sua residenza di Milo, e con lui svanì anche la traccia terrena di uno dei miei miti. Ma immortale resteranno la sua musica e le sue canzoni che continueranno a vivere nel cuore e nell’anima di tanti.
Battiato era nato, il 23 marzo del 1945, a Jonia (oggi Riposto) e quindi posso dire che eravamo quasi gemelli, di sicuro più che coetanei (io nacqui il 19 marzo 1945, solo 4 giorni prima di lui).
Per questa coincidenza ho avuto il privilegio di poterlo seguire in tutta la sua lunga carriera a partire dai suoi primi passi dall’ormai lontano 1964 quando lui si spostò a Roma.
Poi andò a Milano dove ottenne il suo primo contratto discografica grazie ad un altro grande, compianto, autore/cantore: Giorgio Gaber, che gli fu amico sincero e che, con la Caselli, gli fece da mentore anche nella sua prima apparizione televisiva.
EMOZIONI E RIDORDI DI FRANCO BATTIATO
Mentre scrivo sto lottando con l’ondata d’emozioni e di ricordi che ho di lui, della sua arte, del suo essere, che mi rende difficile procedere con un ordine prefissato ed ancor meno di incasellarlo, collegarlo, ad un qualche genere musicale.
Lui è stato tutto, e tutto ha visitato e “cantato” costruendosi un percorso unico, tutto e solo suo, tanto che sarebbe (è) difficile dargli una etichetta.
Difficile dargli un identificativo singolo e specifico per cui, alla fin fine e a ben pensarci, l’unica “etichetta” che sarebbe appropriata per lui sarebbe quella di “Artista”.
Per seguirlo in tutto il suo percorso, godendo della sua musica senza tempo con la quale ci ha consegnato brani indimenticabili, di questi vi faccio memoria a getto, così come mi vengono in mente spaziando da uno stato d’animo ad altro.
ALCUNI CAPOLAVORI DI FRANCO BATTIATO
Ed allora abbiamo:
- La cura
- Centro di gravità permanente,
- Povera Patria(uno dei miei “mantra” in tanti articoli),
- Voglio vederti danzare,
- I treni di Tozeur,
- La chanson de vieux amants(La canzone dei vecchi amanti),
- Un oceano di silenzio,
- Tra sesso e castità,
- E ti vengo a cercare,
- Shock in my town,
- Il vuoto,
- I giorni della monotonia,
- Strani giorni,
- Cuccurucucu
E chiudo con: L’era del cinghiale bianco,
altra pietra miliare in una delle sue molteplici vesti, per non eccedere in questa mera lista di ricordi estratti da un elenco che sarebbe, ed è, quasi infinito come infinita era la sua genialità d’ARTISTA.
Ciao Franco, e grazie ancora per tutto quanto ci hai saputo e voluto donare.
/Redazione / Stanislao Barretta