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Dopo la TAV, la cannabis divide Lega e M5S

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e proposte di legge del MoVimento 5 Stelle sulla legalizzazione della cannabis non passeranno mai, a dirlo è il vice premier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha anche sottolineato che non è nel contratto di governo.

Il movimento, invece, ha presentato tre disegni di legge in Senato per rendere legale la coltivazione fino a 4 piante e sul tema si era già innescata la polemica con il ministro per la famiglia Lorenzo Fontana.

A stretto giro, una replica a Salvini è arrivata dall’ex senatore radicale Marco Perduca, dell’Associazione Luca Coscioni:

“Al Ministro Salvini che dice che la legalizzazione della cannabis non passerà mai diciamo fatelo discutere e vediamo cosa accade. Siamo certi che molti sostenitori, ed eletti, della Lega sono privatamente a favore, in politica occorre assumersi delle responsabilità, niente di meglio che discuterne liberamente e apertamente nelle sedi opportune”.

“Noi abbiamo raccolto oltre 68mile firme – ha aggiunto Perduca – per chiedere una regolamentazione legale della produzione, consumo e commercio della cannabis e per depenalizzare l’uso e detenzione di tutte le altre sostanze. Tutte misure che, tra le altre cose, aiuterebbero il lavoro di chi vuole garantire sicurezza anche attraverso la lotta alla criminalità organizzata. Il Parlamento ne discuta e vedremo quel che succede”.

Un nuovo fronte di scontro, quindi, dopo la TAV con i 5 Stelle contrari al completamento dell’Opera e l’altra che invece domani scenderà in Piazza Torino affinché sia realizzata.

La Lega in piazza fa sorridere, c’è un contratto, dice la sindaca di Torino Appendino sull’ipotesi di referendum nel nord Italia mentre il governatore Ligure Toti, ospite di Simone Spezia ad effetto giorno, dice:

“sono pronto a fare il referendum, l’avevo detto a Toninelli sul terzo valico, sono pronto a farlo anche sulla gronda di Genova e su tutte.

Le opere pubbliche in questo paese si devono fare, le abbiamo attese per troppo tempo e non è colpa del MoVimento 5 Stelle ma da oggi, perché è giusto dare a Cesare quel che è di Cesare, stiamo ulteriormente ritardando, e questa è grave colpa del MoVimento 5 Stelle perché oggi è al governo lui e, se cambiamento deve essere, dovrebbe essere di accelerare e di alimentare i nostri cantieri, non certo di ridurli.

Un referendum io sono pronto a farlo su qualsiasi cosa, ma auspico e auguro che non ce ne sia bisogno”

Parlo sulla gronda di Genova su tutte le opere opere pubbliche questo paese si devono stare e abbiamo attese per troppo tempo e non è colpa del MoVimento 5 Stelle che al governo Da oggi perché è giusto Dare a Cesare quel che è di Cesare stiamo ulteriormente ritardando e questo è grave colpa del MoVimento 5 Stelle perché oggi è al governo lui e se cambiamento deve essere Dovrebbe essere di accelerare e implementare i nostri cantieri Non scherzo di ridurli un referendum Io sono pronto a farlo su qualsiasi cosa Auspico e auguro che non ne sia bisogno.

Sul tema fa sentire la sua voce anche il ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Danilo Toninelli che, ad Agorà,  dice che nel contratto Tav c’è scritto di ridiscutere l’opera:

“La relazione sulla Tav è arrivata come bozza la stiamo vagliando, appena terminata penso fine gennaio” verrà condivisa con la Francia e poi con Bruxelles. 

“Nel contratto di Governo – ha aggiunto – c’è scritto di ridiscutere integralmente l’opera. L’analisi giuridica è quasi completa e tutte e due vanno insieme”.

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