Domenica 4 ottobre Juve-Napoli, una sfida storicamente non come le altre. Quest’anno ancora più “speciale”. Il Napoli non può spostarsi dalla Campania con direzione Torino a causa del comunicato delle ASL. Gli Azzurri ritengono che la pronuncia dell’Azienda Sanitaria sia stata legittima, mentre dall’altro lato c’è chi fa forza sul famoso protocollo stilato dal CTS e dalla FIGC e sulla successiva circolare che prevede la cosiddetta “quarantena soft”.
Le decisioni su Juventus-Napoli
P
unti Chiave Articolo
Intanto martedì si attendeva la consueta pronuncia del Giudice Sportivo che, sulla base del referto redatto dall’arbitro Doveri, avrebbe dovuto prendere una decisione. Appunto, avrebbe dovuto. La situazione non è facile da risolvere e per questo è stato chiesto un supplemento di indagine, con tutta probabilità il verdetto verrà emesso tra mercoledì e giovedì prossimo.
Mentre gli organi preposti maturano la decisione, vengono formulate delle ipotesi sui possibili verdetti. Il ventaglio delle possibili decisioni è molto ampio e spazia dal 3-0 a tavolino in favore dei bianconeri, qualora venisse accertato che il club campano potesse partire nonostante le raccomandazioni dell’Asl, fino al rinvio (con tutta probabilità al 13 gennaio).
Questi verdetti possono “falsare” campionato?
Decisioni drastiche e particolari in un periodo anormale sia dal punto di vista della società civile che dal punto di vista sportivo. Il calcio si era dato delle regole per cercare di ripartire in tutta sicurezza nel post-lockdown e tutto è andato per il meglio. Poi, con il ritorno graduale alla vita normale, ecco il nuovo prevedibile picco di contagi nella società civile. Così come si registrano contagi sparsi in molte squadre di A, ad eccezione del cluster in casa Genoa. Proprio questi postivi rischiano di minare la regolarità del campionato. Ne hanno fatto le spese la scorsa settimana Genoa e Torino, la cui partita è stata rinviata e verrà recuperata appena si troverà un buco in una stagione già piena zeppa di impegni. La prossima potrebbe essere il Napoli che, qualora si decidesse per il recupero della gara contro la Juventus, avrebbe ancora maggiori difficoltà tenendo conto anche gli impegni di internazionali. Un campionato modificato di volta in volta dando uno sguardo alla proliferazione del virus tra i vari team del campionato.
Nell’eventualità invece che la Federazione ratifichi il 3-0 a tavolino si potrà parlare di un campionato regolarmente disputato? Tutelare la salute dei propri tesserati (e di conseguenza quella degli avversari) dopo un documento ufficiale come la pronuncia dell’Asl, può essere punita in questo modo? Questo è l’interrogativo più importante. Il calcio si era imposto un protocollo, anche piuttosto rigido, per permettere che i campionati potessero disputarsi con una ragionevole sicurezza. Adesso tutto ciò viene messo in discussione.
Le dichiarazioni del Governatore De Luca
Si muovono proprio in questa direzione le dichiarazioni odierne del Governatore Della Campania De Luca: “I giocatori dal punto di vista della sanità sono sottoposti alle stesse regole di tutti i cittadini italiani. E dunque il Napoli non parte perché messo in quarantena dalle ASL”. La questione riguarda probabilmente il cortocircuito tra istituzioni. In quanto il protocollo è stato concordato con i massimi vertici della Sanità del nostro Paese, quale il Ministero della Salute e il CTS. Ma se tutto questo può essere messo in discussione settimanalmente dalle Autorità locali, sembra non intravedersi la luce in fondo al tunnel. Inevitabilmente si deve considerare come il calcio può essere sottoposto a norme leggermente più permissive grazie anche alla facilità con la quale possono essere controllati tutti coloro che fanno parte del gruppo squadra.
Il Giudice Sportivo continua a studiare
Intanto il Giudice Sportivo Gerardo Mastrandrea sta studiando le carte della Procura federale e potrebbe averne altre (mercoledì gli ispettori della Figc erano a Castelvolturno per verificare l’applicazione del protocollo Covid). Modus operandi piuttosto irrituale. Di solito questo iter avviene in appello, mentre in primo grado il giudice si esprime, in tempi molto celeri, di solito sulla base dei referti arbitrali. Una serie di circostanze che fa pensare a una sentenza molto articolata e che, molto probabilmente, non conterrà il 3-0 a tavolino contro il Napoli (che altrimenti sarebbe stato comminato in modo piuttosto semplice, anche solo sulla base del referto di Doveri che certificava l’assenza della squadra di Gattuso allo Stadium). La sentenza, infatti, dovrà equilibrare le esigenze della giustizia sportiva e quelle della politica.
Quello che è certo è la modifica alla quale deve essere sottoposto il protocollo, diventato ormai anacronistico rispetto alle esigenze delineate dalla situazione che stiamo vivendo. Un aggiornamento che potrebbe prevedere degli aggiustamenti in modo da scongiurare altre controversie, ma che assicurino unicamente la tutela della salute e il corretto svolgimento dell’attività di un indotto che dà lavoro a migliaia di persone.
Fonte foto: Ansa