Domani, 21 novembre 2020, si celebrerà la “Virgo Fidelis”, patrona dell’Arma dei Carabinieri
I Carabinieri di tutta Italia, domani festeggiano la patrona dell’Arma, Virgo Fidelis
a href="https://vivicentro.it/author/mariadauria/">di Maria D’Auria
Nella giornata di domani 21 novembre 2020, sarà celebrata la “Virgo Fidelis”, patrona dell’Arma dei Carabinieri, nel 79° anniversario della Battaglia di Culqualber.
A Rieti, il Comando Provinciale dei Carabinieri, organizza una cerimonia che si svolgerà alle ore 16.00 con la celebrazione della Santa Messa officiata all’interno della Chiesa di Via Salvo D’Acquisto, intitolata a “Santa Maria Madre della Chiesa”, da S.E. Monsignor Domenico Pompili e dal Cappellano Militare don Giancarlo Carìa. Alla sobria cerimonia di quest’anno interverranno i Carabinieri sia in servizio che in congedo del Comando Provinciale. La cerimonia sarà celebrata nel rigoroso rispetto delle prescrizioni sanitarie impartite per arginare l’epidemia Covid-19 e si concluderà, come di consueto, con un breve intervento tenuto dal Comandante Provinciale, Colonnello Bruno Bellini.
La Virgo Fidelis
Il sacro rito è dedicato alla Madonna, “Maria Vergine Fedele”, proclamata in data 8.12.1949, da Sua Santità Pio XII, patrona dell’Arma dei Carabinieri.
La scelta della “Virgo Fidelis” come Patrona dell’Arma, il cui culto è iniziato dopo l’ultimo conflitto mondiale, è ispirata alla fedeltà che, propria di ogni soldato al servizio della Patria, è caratteristica dell’Arma dei Carabinieri. Da qui il motto: “Nei secoli fedele”.
La Battaglia di CULQUABER
In questa data ricorre anche il 79° anniversario della Battaglia di Culquaber. La battaglia fu combattuta in Abissinia (l’attuale Etiopia) dal 6 agosto al 21 novembre 1941 fra italiani e britannici. In quella battaglia il 1° Battaglione Carabinieri, sovrastato da preponderanti forze nemiche, si immolò quasi al completo con tale valore che ai pochi sopravvissuti gli avversari tributarono l’onore delle armi.
Oltre a numerose menzioni e decorazioni individuali, per il comportamento tenuto dall’intero Reparto, alla bandiera dell’Arma dei Carabinieri, fù concessa la medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione: “Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventa artefice di epica resistenza. Ha prestato saldamente a difesa l’impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze che conteneva e rintuzzava con audaci atti controffensivi contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell’intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per l’ultima volta in terra d’Africa, la vittoria delle nostre armi”. “Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa ed impari lotta corpo a corpo nella quale Comandante e Carabinieri, fusi in un solo eroico blocco simbolico delle virtù’ italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell’Arma”.
Gli eventi richiamano i valori impersonati dall’Arma, attraverso un modello reale e sempre più’ attuale che incarna gli ideali perenni di attaccamento al proprio dovere e di dedizione verso la Patria.
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