Djamal Eddine Ouali (ansa)
Djamal Eddine Ouali si dice innocente con chi ha potuto avvicinarlo nel carcere di Fuormi, dove è detenuto in regime di isolamento
SALERNO – “Non sono un terrorista, non so nulla di terrorismo e neppure di documenti falsi”. L’ha detto più volte a chi ha potuto avvicinarlo nel carcere salernitano di Fuorni l’algerino Djamal Eddine Ouali, arrestato sabato scorso dalla polizia a Bellizzi, in provincia di Salerno, in esecuzione di un mandato di cattura internazionale emesso dalla magistratura belga.
L’algerino, 40 anni, si è limitato a dirsi innocente e a chiedere notizie della moglie, che è incinta. Per il resto è rimasto quasi sempre in silenzio. E’ accusato di aver fatto parte di una rete che produceva falsi documenti che sarebbero stati utilizzati anche da alcuni terroristi implicati nelle stragi di Parigi e Bruxelles.
Ouali è detenuto in regime di isolamento, con controlli frequenti da parte della polizia penitenziaria. Il prossimo primo aprile comparirà davanti alla Corte d’Appello di Salerno, che dovrà decidere sull’estradizione in Belgio.
Il suo legale, Gerardo Cembalo, ha fatto sapere che Ouali non si opporrà all’estradizione: “Vuole essere giudicato in Belgio e presterà il consenso per essere estradato nell’udienza che si terrà il primo aprile”. Dalla misura di esecuzione dell’arresto, ha aggiunto l’avvocato, si evince che il reato contestato all’uomo è quello di “falsificazione di documenti a fini terroristici”. I fatti contestati vanno dall’ottobre 2015 ad oggi, comprendendo anche gli attentati terroristici a Parigi e Bruxelles.
L’arresto dell’algerino Djamal Eddine Ouali a Salerno
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